1.C’è una logica indiscutibile: il simile è in un certo qual modo attratto dal proprio simile. Dunque, più l’uomo cerca di assomigliare a Dio, cioè si “divinizza” vivendo della grazia divina, più Dio è attratto da lui. Nella prefazione a Dio in noi di padre Rodolfo Plus S.J., il padre Germano Foch, gesuita anch’egli, così scrive: “Noi guadagneremo il cuore di Dio nella misura in cui riusciremo a stabilirci nel soprannaturale. Una legge del mondo morale richiede che ogni essere ami il suo simile. Dio non può non sentire affetto, simpatia irresistibile, per l’anima che vive della sua stessa vita divina, che vive del soprannaturale. Non può non esaudirne la preghiera”.
2.Dunque, la risposta è proprio nella comunione con Dio. Più si è simili a Dio, più Dio trova conforto e corrispondenza in questa similitudine. E anche l’anima si conforta di sapere che Dio si compiace di vederci desiderosi di somigliare a Lui.
Dio è Verità, Bontà e Bellezza
Il Cammino dei Tre Sentieri

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