1.Nel pensiero moderno vi è la convinzione che l’uomo sia determinato da ciò che è a lui esterno, che possono essere le strutture sociali, le strutture culturali o, perfino, il proprio corpo. Da qui la convinzione che l’azione riparatrice ed eventualmente risolutiva, non vada attuata nell’uomo, bensì al di fuori di lui. Di conseguenza l’impegno deve essere tutto nella realizzazione di rivoluzioni politiche, sociali o culturali. Ma se è vero che ciò che è esterno all’uomo può certamente influenzarlo, è pur vero che non si può parlare di determinismo vero e proprio. Pio XII parla sì d’influenza, tant’è che insegna che dalla “santità” delle strutture politiche può dipendere la salvezza dell’uomo, ma l’influenza è cosa ben diversa dal determinismo.
2.Il peccato originale a riguardo c’insegna molto. Adamo ed Eva furono collocati dalla provvidenza divina nella migliore società possibile. Quale società può essere più perfetta del paradiso terrestre? Eppure sono stati comunque capaci di peccare. Ciò significa che l’uomo rimane libero. Che se è vero che in un ambiente buono, l’uomo più facilmente può compiere il bene, così come in un ambiente cattivo, più facilmente può compiere il male, è pur vero però che nella sua libertà l’uomo può agire al di là delle influenze esterne.
3.Ed ecco frantumata qualsiasi pretesa utopica. L’idea di utopia, infatti, afferma che proprio perché l’uomo è determinato, bisognerebbe del tutto concentrarsi sul cambiamento della società, aspirando in tal modo anche ad una società perfetta dove l’uomo non potrà essere più cattivo. Infatti, se l’uomo agisce a seconda delle strutture sociali, basterà rendere queste perfette, e anche l’uomo lo sarà. Ma la Storia ha dimostrato che così non è. Insomma, un’altra evidenza della storicità del peccato originale.
Dio è Verità, Bontà e Bellezza
Il Cammino dei Tre Sentieri
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