Perché il Signore non sempre libera dalle tentazioni?

A questa domanda risponde chiaramente sant’Alfonso Maria de’ Liguori nel suo Il gran mezzo della preghiera


Molte volte noi chiediamo a Dio che ci liberi da qualche tentazione molesta, la quale vuole indurci a perdere la grazia; ma Dio non ce ne libera, e permette quella tentazione affinché l’anima si stringa di più al suo amore. Non sono, infatti, le tentazioni e i cattivi pensieri che ci fanno danno e ci separano da Dio, ma i cattivi consensi. Quando l’anima con la divina grazia resiste alla tentazione, molto avanza nella perfezione. A san Paolo che chiedeva di essere liberato dalle tentazioni, il Signore gli risposte che sarebbe bastata la sua grazia (2 Corinti 12,7-9). Pertanto, nelle tentazioni di dobbiamo pregare Dio o che ce ne liberi o che almeno ci dia il suo aiuto per resistere. E quando lo preghiamo in questo modo, teniamo per certo che il Signore ci aiuterà a resistere. (…). Molte volte il Signore ci lascia nella tempesta per il nostro maggior bene; ma intanto ci esaudisce di nascosto, dandoci la sua grazia, la quale ci fortifica a resistere e a rassegnarci. Dunque, ripeto, tutte le grazie che non ci sono necessarie alla salvezza, dobbiamo cercarle condizionatamente; e se vediamo che Dio non ce le concede, dobbiamo convincerci che Dio ce le nega per il nostro maggior bene. Invece, le grazie spirituali dobbiamo tenere per certo che Dio ce le concede, quando le domandiamo. Dice santa Teresa che Dio ama noi noi stessi più di quanto noi amiamo noi stessi; e sant’Agostino dice che ha più desiderio Dio di elargire le grazie che noi di riceverle.


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