1.La buona filosofia, quella della recta ratio, ovvero dell’uso corretto della ragione deve partire dall’essere. Il motivo è molto semplice: perché tutto ciò che esiste è essere. La filosofia, che è lo studio dell’esistente nelle sue cause più profonde, deve dunque partire dalla caratteristica dell’esistente che è appunto l’essere.
2.Sarà proprio quando la filosofia (per esempio quella moderna e contemporanea) vorrà partire non dall’essere ma da qualche altra cosa, che essa (la filosofia) inizierà a deragliare pericolosamente. Ovviamente questo passaggio sarà reso possibile nel momento in cui si metterà in dubbio l’esistenza dell’essere, vsi veda -per esempio- come Cartesio pretenderà iniziare la sua filosofia, cioè con l’intento di riformare il sapere. Cercando un fondamento per questo nuovo sapere e non fidandosi della realtà, Cartesio arriverà a dire che forse un genietto maligno potrebbe far sembrare vero ciò che non è vero. Si affiderà dunque al dubbio: …se dubito di tutto, non posso dubitare di dubitare. Il dubbio è ovviamente un pensiero, quindi il fondamento dell’indagine filosofica dovrà, secondo Cartesio, essere il pensiero stesso.
3.E così avviene la catastrofe: la filosofia non sarà più ancorata all’essere, cioè alla realtà, bensì al pensiero, dunque all’astrazione più fumosa. Ecco perché bisogna tener presente che quella dell’essere è la prima conoscenza del nostro intelletto, è la prima nozione che esso si forma.
Dio è Verità, Bontà e Bellezza
Il Cammino dei Tre Sentieri

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