Se avessi peccato di meno, il Cuore di Gesù avrebbe sofferto di meno

Scrive padre Louis Mendizabal nel suo In Corde Jesu: La devozione al Sacro Cuore insegna a considerare il peccato nel suo termine. Osservando un’immagine del Sacro Cuore appaiono chiaramente gli effetti del peccato: le spine, la croce, la ferita della lancia…, anche se non appare da dove provengono queste ferite. Ciò non ha importanza. In realtà quelle ferite esistono e sono gli effetti del peccato di chiunque sia. Infatti, i nostri peccati sono la causa dei dolori fisici di Gesù, della sua croce. Egli prese su di sé i nostri peccati, ben sapendo che erano nostri, di ognuno di noi. Ciascuno può dunque dire: se avessi peccato di meno, Gesù avrebbe sofferto di meno. I peccati nostri sono la sofferenza più terribile che patì il suo Cuore. un Cuore così sensibile deve aver sofferto immensamente per l’ingratitudine nostra. Egli, che si lamentò dell’ingratitudine dei nove lebbrosi… (…).  Ma come Gesù soffrì pensando ai peccati futuri, così Gesù trovò consolazione pensando alle virtù esercitate dagli uomini in futuro. Continua padre Mendizabal: I nostri sforzi per seguire Gesù, arrecano una consolazione al suo Cuore, nella passione: vedendo il nostro pentimento, la nostra buona volontà di aiutarlo e consolarlo, se ne sarà rallegrato. 

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