Per la Verità Cattolica è superiore l’intelletto o la volontà?

1.La domanda se per la Verità Cattolica sia più importante l’intelletto o la volontà può sembrare un po’ oziosa e invece è molto importante. La conclusione a cui dobbiamo giungere è che è più perfetto amare Dio con la volontà piuttosto che conoscerlo con l’intelletto. D’altronde il diavolo conosce bene Dio, così come conosce bene la Teologia, eppure è nell’inferno; questo perché ciò che conta è amare Dio, cioè conformarsi pienamente alla sua divina volontà.

2.Ma attenzione. Bisogna arrivare a questa conclusione (cioè che ciò che conta è amare Dio piuttosto che conoscerlo solamente) facendo delle importanti riflessioni, che troviamo ben sintetizzate in questo passaggio tratto da Teologia della perfezione cristiana, al numero 254, di padre Antonio Royo Marin:

San Tommaso lo dice: con la carità la volontà esce da se stessa per riposare in Dio così come è in se stesso. Questa dottrina di san Tommaso ci offre la soluzione della tanto dibattuta questione se l’intelletto è superiore alla volontà o viceversa. La volontà in se stessa è senza dubbio inferiore all’intelletto, perché la volontà è potenza cieca e non può produrre un atto se l’intelletto non le propone l’oggetto appetibile. Quindi l’intelletto antecede e guida la volontà, la quale senza di esso non potrebbe amare nulla (nessuno ama ciò che non conosce). Tuttavia l’operazione dell’intelletto è diversa da quella della volontà: l’intelletto attrae a sé le cose, modellandole, per così dire, nel suo proprio stampo intellettuale. Perciò, quando conosce gli esseri inferiori a lui (per esempio le cose materiali), li nobilita facendoli ascendere all’ordine intellettuale; ma quando conosce gli esseri superiori a lui (Dio, gli angeli, le verità soprannaturali), li rimpicciolisce obbligandoli a entrare nei suoi schemi intellettuali inferiori. Con la volontà avviene esattamente il contrario. In virtù del suo atto, l’amore, la volontà esce da se stessa per riposare nell’oggetto amato così come è in sé. Quindi, se ama gli esseri che sono inferiori a lei (per esempio le cose della terra), si degrada, abbassandosi al loro livello inferiore; ma se ama gli esseri superiori a lei Dio, gli angeli, ecc…), si sublima perché si eleva al loro livello, in essi riposa mediante l’amore. Per questo diceva acutamente sant’Agostino: ‘Se ami la terra, sei terra; ma se ami Dio, che cosa devo dire? Tu sei Dio!’ Occorre perciò concludere che quantunque come potenza naturale sia più perfetto l’intelletto della volontà, in questa vita e per la natura stessa dell’operazione, è più perfetto amare Dio con la volontà che conoscerlo con l’intelletto.


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