Ogni cammino ha bisogno di soste in cui si tira il fiato, ci si siede e si riflette per fare il punto della situazione. La “Sosta” è una riflessione su qualche fatto di attualità o di costante importanza.
di Maria Bigazzi
“Vien dietro a me, e lascia dir le genti: sta come torre ferma, che non crolla già mai la cima per soffiar di venti”. Così scrive Dante nella sua Divina Commedia (Purgatorio, canto V). Una frase questa, che ci aiuta a riflettere sul tempo che stiamo vivendo, un tempo di penitenza e preparazione alla Pasqua del Signore.
In questo periodo dell’anno ci è richiesto un profondo esame di coscienza e una sincera conversione del cuore, perché per giungere a Dio è necessario intraprendere un cammino serio e umanamente non facile. Le passioni umane, conseguenza del peccato originale, sono di intralcio durante il nostro percorso, e talvolta lo interrompono sbarrando la strada che porta alla salvezza e alla vera gioia.
Come tutti i cammini, è opportuno prima predisporsi sia fisicamente che spiritualmente, perché le forze lungo la strada non vengano meno e si rischi di vanificare tutta la fatica fatta.
Allo stesso modo, nel periodo quaresimale è importante prepararsi giorno dopo giorno attraverso i Sacramenti, con la Grazia di Dio, e mediante pratiche di penitenza e di riflessione sulla Passione di Gesù.
Come Egli ci insegna, la via per il Cielo è stretta e angusta, mentre quella che conduce alla perdizione è larga e spaziosa. Per seguire e arrivare a Dio, dobbiamo ascoltare l’insegnamento di Gesù che ci dice di rinnegare sé stessi, prendere la nostra croce e seguirlo.
Soltanto in Lui troveremo la vita, in quanto Egli solo è Via, Verità e Vita. “Infatti quale vantaggio avrà un uomo se guadagnerà il mondo intero, ma perderà la propria vita? O che cosa un uomo potrà dare in cambio della propria vita?” (Mt 16, 24).
Per seguire Cristo è necessario essere fermi nella propria convinzione, e non cedere alle insistenze e alle tentazioni del mondo che giace tutto sotto il potere del maligno, come ci ricorda l’apostolo Giovanni (1 Gv 5,19).
Dobbiamo quindi essere saldi come torri fondate sulla roccia, che non crollano al soffiare del vento delle tentazioni del demonio.
Il tempo di Quaresima ci permette di riflettere sulla nostra miseria, per comprendere che senza Dio non abbiamo la forza e il potere di fare nulla. Ma questo è anche un tempo per rinsaldarci nella nostra Fede, per riconoscere con cuore sincero la verità, che è Cristo stesso.
Il brano del Vangelo della terza domenica di Quaresima, ci presenta uno dei momenti della missione di Gesù, quando Egli instancabilmente guarisce gli ammalati nel fisico e nello spirito.
Eppure, nonostante l’evidenza della divinità di Cristo, molti non lo vogliono riconoscere come tale, impedendo alla Grazia di Dio di toccare il loro cuore.
Ancora oggi, dopo l’Incarnazione, Passione, morte e Risurrezione di Gesù, tanti lo rinnegano e non credono in Lui. Altri inoltre, affermano che crederebbero solo se vedessero il Signore operare visibilmente miracoli o segni dal Cielo.
Lo stesso chiesero a Gesù alcuni della folla presente alla guarigione dell’indemoniato muto. Tale richiesta non serviva loro per essere rafforzati nella Fede, ma per metterlo alla prova e screditarne l’operato. Essi infatti lo accusarono addirittura di scacciare i demoni nel nome di Beelzebùl, capo dei demoni.
Ma Gesù che conosce ogni pensiero, ferito dalla durezza dei cuori degli uomini, insegna loro e proclama incessantemente la verità.
“Quanta perversità – affermava il servo di Dio don Dolindo Ruotolo – si annida nel cuore dell’uomo, quando si ostina a non vedere la verità!”.
Il Signore ci ha riempito di segni e di doni, e ci ha donato il Suo stesso Figlio Unigenito per la nostra salvezza. Il Suo Amore per noi è talmente grande, che nonostante la perversità dell’uomo e la sua ostinazione nel peccato, Egli non si risparmia, rimanendo presente notte e giorno presente nella santissima Eucaristia. Continuamente esposto a insulti, a irriverenze, e peggio a profanazioni, blasfemie e bestemmie, Egli continua ad amarci e a indicarci la via della Verità.
Però ci è stato dato un tempo, per cui non possiamo continuare a rimandare e a offendere Dio senza preoccuparci delle conseguenze.
Come Padre buono, Dio ci aspetta fino all’ultimo, sempre che noi siamo disposti a convertirci e a pentirci amaramente, ma come giusto giudice Egli ci giudicherà con giustizia e rettitudine, e neanche una sola negligenza sfuggirà alla sua sentenza. La responsabilità che abbiamo è davvero grande. Il tempo che abbiamo a disposizione non lo conosciamo con certezza, per cui siamo chiamati a vivere secondo la nostra vocazione comune, ossia alla santificazione.
Gesù ci dice che dobbiamo prendere una decisione ferma: “Chi non è con me è contro di me, e chi non raccoglie con me disperde” (Lc 11, 23). Se rifiutiamo Dio, siamo contro di Lui, e se siamo contro di Lui non possiamo trovare la salvezza, perché se conosciamo la verità e viviamo nell’errore, la pena sarà eterna.
Le armi per combattere gli attacchi del demonio ci sono state fornite da Dio, e offerte continuamente dalla nostra amata Chiesa. In particolare, il digiuno e la preghiera ci permettono di sconfiggere maggiormente il maligno, il quale cerca continuamente di appagarci con le seduzioni del mondo, sviandoci dai doveri cristiani.
Approfittiamo di questa Quaresima per fare penitenza e vincere il demonio che ci vuole strappare da Cristo. Non permettiamogli di soggiogarci. Viviamo invece per Dio, con Dio e in Dio, uniti perfettamente a Lui per rendergli continuamente lode.
Ascoltiamo le parole di Gesù, quando ci insegna che se lasciamo spazio al maligno, senza voler riconoscere e vivere la verità, verremo sconfitti e depredati di tutte le ricchezze che Dio ci ha dato. Infatti “quando un uomo forte, bene armato, fa la guardia al suo palazzo, ciò che possiede è al sicuro. Ma se arriva uno più forte di lui e lo vince, gli strappa via le armi nelle quali confidava e ne spartisce il bottino” (Lc 11. 21-22).
Chiediamo aiuto alla Vergine Maria perché ci guidi direttamente a Dio Padre, e ci insegni ad essere tutti di Gesù. Per ottenere tale grazia, dobbiamo innanzitutto chiedere sincero perdono dei nostri peccati e ascoltare mettendo in pratica la Parola di Dio, perché anche noi possiamo essere chiamati da Gesù “beati”.
E la Vergine Maria, che dal Figlio viene lodata come Colei che per prima ha ascoltato e messo in pratica la Parola di Dio, è la via più sicura e veloce per arrivare a Dio, nostro unico e vero Bene.
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