di Pierfrancesco Nardini
Qualche volta è capitato a chi scrive di parlare con persone convinte che se un prete è eretico, o anche solo un po’ eterodosso, sarebbero fatti suoi, perché sarà solo lui a pagarne le conseguenze.
Chi è ben più autorevole del sottoscritto ha già risposto in anticipo, dando anche una spiegazione precisa. San Giovanni Bosco dice infatti: “Un prete o in paradiso o all’inferno non va mai solo: vanno sempre con lui un gran numero di anime, o salvate col suo santo ministero e col suo buon esempio, o perdute con la sua negligenza nell’adempimento dei propri doveri e col suo cattivo esempio.”
Il santo piemontese non poteva essere più chiaro.
Un sacerdote non ha solo la sua anima di cui aver cura, ma anche quella delle persone che gli sono state affidate, come il pastore con il suo gregge.
Un prete ha l’autorevolezza del suo stato e, proprio in quanto prete, è visto come sicuro punto di riferimento.
Nel diffuso “analfabetismo cattolico” dei nostri tempi sono sempre più coloro che non riescono a cogliere non solo sottili “modernismi”, ma anche evidenti eterodossie di tanti sacerdoti. Questo, unito alla sicurezza che dà l’abito (per chi ancora lo porta!), spinge molti, soprattutto i più semplici a convincersi che tutto ciò che il prete dica sia certo e sicuro.
Da qui l’enorme responsabilità del sacerdote.
Dato che per aversi peccato deve esserci piena avvertenza (v. n. 143 Catechismo di San Pio X), ci saranno certamente, per la non conoscenza della dottrina cattolica, persone in buona fede, e quindi senza piena avvertenza. Queste potrebbero (il condizionale è sempre d’obbligo) non vedersi imputato un peccato grave in cui sono cadute, nel seguire un prete per loro autorevole.
Va considerato, però, che ci possono essere (e ci sono!) tanti che continuano a peccare perché non c’è un bravo sacerdote che li metta in guardia; o -peggio ancora- che arrivi perfino a minimizzare certi peccati gravi. Questo accade -non ce lo possiamo nascondere- soprattutto per i peccati della carne, quelli cioè che attengono al VI e al IX Comandamento.
E così la “frittata” è fatta… e bisogna ammettere che san Giovanni Bosco c’ha ragione a dire: “Un prete o in paradiso o all’inferno non va mai solo: vanno sempre con lui un gran numero di anime, o salvate col suo santo ministero e col suo buon esempio, o perdute con la sua negligenza nell’adempimento dei propri doveri e col suo cattivo esempio.”
Dio è Verità, Bontà e Bellezza
Il Cammino dei Tre Sentieri

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