MESE DEL PREZIOSISSIMO SANGUE – San Tarcisio diede la vita per l’Eucaristia. E oggi? (quattordicesimo giorno)

Esempio

Imperversava la persecuzione di Diocleziano e i campioni di Cristo erano chiusi a migliaia nelle carceri di Roma, in attesa di essere gettati in pasto alle belve. Una cosa essi attendevano dai fratelli rimasti ancora liberi: il Pane dei forti, cioè Gesù Eucaristico. Egli solo avrebbe potuto sostenerli nella dura lotta. Ma chi avrebbe osato penetrare in quelle prigioni così attentamente vigilate?

Santo Padre -disse Tarcisio- andrò io!

Ma tu sei piccolo, come potrai difendere l’Eucaristia dalla profanazione? Se ti scoprono?

Il fanciullo rispose: “Appunto perché sono piccolo nessuno sospetterà di me. Se mi scopriranno, darò il mio sangue, ma l’Eucaristia non sarà profanata.

Il fanciullo andò, stringendo il Pane consacrato al petto. Nel tragitto lo fermarono alcuni ragazzi che volevano vedere cosa portasse. Questi capirono: “E’ un cristiano, porta i Misteri, ammazziamolo!

Una fitta gragnuola di sassi colpirono il povero Tarcisio, lo fecero cadere a terra, ma il fanciullo strinse a sé l’Eucaristia e nessuno riuscì a profanarla.

Il centurione Quadrato raccolse il fanciullo e lo portò alle catacombe.

L’Eucaristia era bagnata del sangue innocente del giovanissimo martire.

Riflessione

San Tarcisio diede la vita perché non venisse profanato il Corpo e il Preziosissimo Sangue di Cristo.
Un fanciullo che ebbe così tanto coraggio.

E oggi?

Adulti, non fanciulli, che ricevono l’Eucaristia in maniera indegna, non preoccupandosi del loro stato di peccato e invocando, per questo, una parodia della misericordia divina.

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