Apologetica lavorando…il pescatore

Il peccato originale non ha generato il lavoro, bensì la fatica, ovvero la durezza del lavoro, e così anche la possibilità che il lavoro, pur necessario, non trovi sempre perfetta corrispondenza nel desiderio dell’uomo. E’ il rischio di trovarsi a fare cose in cui non ci si riconosca, in cui tutto si presenti appesantito e impietosamente gravoso. Eppure, anche nella condizione post-peccatum, c’è la possibilità di scorgere la bellezza della propria fatica. E’ quando la si offre nella convinzione che vada ad inserirsi in un’armonia governata da Dio. Diceva santa Teresina di Lisieux che anche raccattare da terra un misero ago ha un valore infinito se fatto nella grazia di Dio e per suo amore. Ecco: la bellezza della propria fatica è inserirla in questo Significato. Un Significato che tutto ammorbidisce e che arriva a mitigare anche la più spossante stanchezza, perché le offre una sublime “ragione”. 


1.Il poeta Paolo Volponi scrive che è “lungo il discorso tra il pescatore e il mare“. E’ lungo sì, perché il pescatore deve rimanere tanto tempo in acqua (o vicino ad essa) per ottenere qualcosa. Si tratta, però, di un “discorso silenzioso”. E’ come se il pescatore si mettesse a corteggiare l’acqua. Lo fa in silenzio; tant’è che c’è anche chi dice giustamente che con il pescare non si parla, si pensa. Potremmo dire che si contempla piuttosto che si agisca.

2.Attendere in silenzio è tutt’altro che infruttuoso. Certo, se il silenzio fosse pura passività, non avrebbe senso. Se fosse pura passività, ci sarebbe il rischio d’impigrirsi. Ma quello del pescatore è un silenzio vigile, un silenzio volontario per non infastidire le acque e quindi per non correre il rischio di prendere poco. E’ un silenzio intelligente.

3.La Vergine Santissima non ha mai dubitato e, quando misero nel sepolcro il suo Figliuolo, Ella rimase in silenzio attendendo sicura ciò che sarebbe accaduto. Qualcuno avrebbe potuto scambiare quel silenzio come rassegnazione; no: era solo solo il silenzio che in quel momento intelligenza e fede esigevano.

4.Così il pescatore attende. Attende in silenzio ciò che verrà a galla e raccoglierà. Attende in un silenzio intelligente.


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