Scrive monsignor Fulton J.Sheen nel suo “La vita merita di essere vissuta”
Chesterton ha scritto: “La figura di Ettore doveva anticipare tutte le sconfitte attraverso cui la nostra razza e la nostra religione sarebbero dovute passare”.
Nessuno dei filosofi greci era in grado di capire che poteva esservi vittoria nella disfatta, nobiltà nella sofferenza, e in realtà questo problema non ottenne risposta fino al giorno del Calvario, quando un sovrano sconfitto, inchiodato a una croce, si trasformò da ultimo in conquistatore, e quando una Mater Dolorosa ai piedi di quella Croce divenne la Regina della Cristianità.
Dio è Verità, Bontà e Bellezza
Il Cammino dei Tre Sentieri
La civiltà cristiana non esiste più (haccene ancora, di buoni cattolici sì bene, ma pure in troppo picciol novero).
sin da ragazzino alle medie ho provato grandissima simpatia per Ettore, soprattutto confrontandolo con quello spaccone di Achille