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Testo
I mezzi di comunicazione stanno parlando a tamburo battente della morte della Regina d’Inghilterra e del Regno Unito, Elisabetta II.
A noi non compete, e sarebbe anche assai poco interessante, fare valutazioni politiche in merito al regno di questa sovrana.
Ciò che è invece interessante è il clamore intorno a questa notizia.
Facciamo prima di tutto una premessa: quando i mezzi di comunicazione contemporanei forzano ed insistono su una notizia è perché sanno che possa creare un effetto -a livello di progressione geometrica- della notizia stessa.
Non dimentichiamo che ormai da diversi anni a questa parte si è pienamente realizzata ciò che aveva ben detto Mac Luhan, ovvero che si sarebbe arrivati a ribaltare il rapporto: non la comunicazione a servizio della notizia, bensì la notizia a servizio della comunicazione.
In realtà, ancor prima della morte di Elisabetta II, ci si è accorti di quanto tirasse la monarchia inglese in merito alla “vendita” delle notizie.
Per andare indietro nel tempo, la diretta televisiva del matrimonio tra Carlo e Daina nel 1981 fece circa 750 milioni di telespettatori in tutto il mondo.
Ma questa attenzione negli anni non è stata rivolta solo verso la monarchia inglese. Anche altre case regnanti -vedi per esempio quella monegasca- è stata spesso oggetto di attenzione mediatica.
Cosa che è imparagonabile rispetto, per esempio, all’attenzione verso presidenti della repubblica, primi ministri… e perfino dittatori.
C’è una spiegazione in tutto questo? Certamente.
La monarchia affascina. E’ un fatto.
Affascina perché, tra le forme di governo, è quella più naturale.
Sì, avete capito bene: è la forma più naturale.
Badate bene: non che la monarchia sia l’unica forma politica possibile e l’unica cattolicamente legittima. Basterebbe, per esempio, andarsi a leggere san Tommaso a riguardo.
Ma la monarchia -e questo lo dice anche san Tommaso- è la forma di governo più naturale, cioè più conforme all’ordine che Dio ha inserito nella realtà.
A riguardo si potrebbe parlare tantissimo. Mi permetto solo d’indicarvi due motivi.
Primo motivo: la realtà creata è sotto l’insegna di una monarchia, non di una repubblica.
Dico una banalità, ma vera: Dio è Re, e non è un Presidente di una repubblica.
Dio è Re e ha ricevuto da se stesso il suo potere: è Re in quanto Re!
E’ Re in quanto Re per ordine delle cose.
Secondo motivo: la monarchia, quella tradizionale, cioè quella di origine cristiana, non è un potere di un singolo su singoli; bensì il governo di una famiglia su una società formata da famiglia.
La monarchia esprime chiaramente la centralità della famiglia.
Con la monarchia più chiaramente si capisce quanto la società non sia e non debba essere un insieme di individui, staccati fra loro come “monadi” così come impone l’errore liberale, bensì una “famiglia di famiglie” secondo l’espressione del carlista Vasquez de Mella.
Il potere nella monarchia si trasmette da padre in figlio proprio per significare la centralità della famiglia.
Ora, il Dio cristiano è Re (come abbiamo già detto), ma è anche Famiglia. Infatti è Trinità.
Ecco perché, il nostro mondo, malgrado sia ormai soffocato dal nichilismo più bieco e dissolutorio, inconsciamente esprime passione -e compassione- per le case regnanti.
Insomma tutto ciò, perché quello che è naturale affascina di suo.
Dio è Verità, Bontà e Bellezza
Il Cammino dei Tre Sentieri
Dovendo scegliere fra la monarchia costituzionale e parlamentare (in cui il ”monarca” è solo un pupazzo) e la repubblica, scelgasi la repubblica (la quale almeno non ridicolizza la figura del re).
Egli è malagevole che un conservatore de’ nostri giorni arrivi a capirlo, me ne rendo pur conto.
Ah, e, a proposito di conservatori dei nostri dì, non vedo l’ora di leggere l’inevitabile articolo (o come cavolo si chiama: coccodrillo? boh…) di Veneziani su questa faccenda:
letto (e non sono rimasto deluso: ”Se avessimo avuto pure noi la Regina”).
Quanto amo i conservatori, non sono mai banali e scontati, quanto li amooooo.
Buongiorno ! Nel mio piccolo, esprimo tutta la mia valutazione negativa sui 70 anni di regno della Regina Elisabetta ,per i seguenti motivi:
1-non ha impedito e/ o ostacolato l’Islamizzaziine della Gran Bretagna ,fatto ancor piu ‘grave dato che e’stata anche Capo della Chiesa Anglicana ;
2-non ha impedito e/o ostacolato la scristianizzazione del suo Paese ;
3 -non ha impedito e / o ostacolato la deriva nichilista-relativistica -massonica della Gran Bretagna;
4-nelcampo bioetico ,non ha impedito e/o ostacolato tutte le aberrazioni come aborto ,genderismo ,nozze gay ,eutanasia, utero in affitto, dittatura del politicamente corretto ;
5-non ha mosso un dito per dare un ‘opportunita ‘di salvezza ai piccoli Alfie ,Charlie ecc.
6-non ha impedito e/ o ostacolato l’invadente e aggressivo imperialismo britannico ,in combutta con gli Usa ed altri !
Ha cercato solo di salvare il trono e nettere le toppe alla sua discutibile e spesso immorale famiglia
E potrei continuare fino a domattina …
R.I.P. Ora non vorrei stare nei suoi panni davanti al Giudizio diN.S.G C .
AMEN
Caro amico Angelo, istintivamente sarei d’accordo con lei, ma credo che nella sostanza non avrebbe potuto impedire quelle derive antropologiche che nel XX secolo hanno travolto il mondo. A 21 anni, quindi da maggiorenne, Elisabetta aveva fatto un giuramento preciso che le impediva perfino di abdicare nel caso non fosse stata d’accordo con le decisioni del suo Parlamento. Se ben ricordo, nel caso del cattolicissimo Re Baldovino del Belgio (contrario alla legalizzazione dell’aborto nel suo paese) fu inventato l’éscamotage di sospendere il Re dal trono per alcuni giorni al fine di non fargli firmare la legge cui era contrario, che però fu emanata ugualmente. Ma nella monarchia inglese ciò sarebbe stato inimmaginabile, proprio per la natura della Costituzione consuetudinaria anglosassone, rocciosa anche se non scritta.
Io credo che Elizabeth R. abbia fatto onestamente quello che poteva fare sia pubblicamente che privatamente (v. famiglia) e penso che questo sia importante anche per N.S.G.C.