1.La Chiesa non si oppone a nessuna forma di governo, purché sia giusta e miri alla realizzazione del corretto concetto di bene comune. E vero che san Tommaso precisa che la monarchia sia la migliore forma di governo, ciò però non significa che altre forme siano pregiudizialmente da rifiutare.
2.Scrive Leone XIII nell’enciclica Immortale Dei, anno 1885: “La sovranità per se stessa non è legata a nessuna forma di governo; essa può assumere questa o quella forma, purché cerchi realmente l’utilità e il bene comune. Nessuna delle varie forme di governo è per se stessa riprensibile, poiché non hanno nulla che ripugni alla dottrina cattolica”.
3.Sempre Leone XIII scrive nell’enciclica Diuturnum illud, anno 1881: “Fatta salva la giustizia, non è vietato ai popoli di adottare un sistema di governo che più adeguatamente convenga al proprio genio o alle istituzioni e costumi dei suoi maggiori”.
4.Scrive Pio XI nell’enciclica Dilectissima Nobis, anno 1933: “La Chiesa cattolica, non essendo in alcun modo legata ad una forma di governo più di un’altra, fatti salvi i diritti di Dio e la coscienza cristiana, non trova difficoltà nell’accordarsi con le diverse istituzioni politiche, siano monarchiche o repubblicane, aristocratiche o democratiche”.
5.Torniamo a san Tommaso. Questi nel De regimini principum, pur partendo dal primato del regime monarchico, afferma che il regime ottimale sarebbe quello di arricchire la monarchia con altri sistemi. Si tratterebbe di una monarchia mitigata o organica. Insomma, una monarchia rafforzata e moderata da istituzioni di tipo aristocratico e democratico.
Dio è Verità, Bontà e Bellezza
Il Cammino dei Tre Sentieri
Di tipo aristocratico?! E il Vangelo?