Epistola
(Eccl 44,16-27; 45,3-20)
Ecco il gran sacerdote che nei suoi giorni piacque a Dio, e fu trovato giusto, e nel giorno dell’ira fu strumento di conciliazione. Nessuno fu simile a lui nel conservare la legge dell’Eccelso. Per questo, con giuramento, il Signore gli assicurò la gloria nella sua stirpe. A lui diede la benedizione di tutti gli antenati, e confermò il suo patto sopra il capo di lui. Lo riconobbe con le sue benedizioni; conservò per lui la sua misericordia, e trovò grazie agli occhi del Signore. Lo glorificò al cospetto dei re, e gli mostrò la sua gloria. Fece con lui un patto eterno, e gli diede un grande sacerdozio, lo rese invidiabile nel suo onore. Gli fece compiere le funzioni sacerdotali ed avere gloria nel suo nome, e offrirgli un degno sacrificio di incenso, di soave profumo.
Vangelo
(Matteo 25,14-23)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: “Avverrà come di un uomo che, partendo per un viaggio, chiamò i suoi servi e consegnò loro i suoi beni. A uno diede cinque talenti, a un altro due, a un altro uno, a ciascuno secondo la sua capacità, e partì. Colui che aveva ricevuto cinque talenti, andò subito a impiegarli e ne guadagnò altri cinque. Così anche quello che ne aveva ricevuti due, ne guadagnò altri due. Colui invece che aveva ricevuto un solo talento, andò a fare una buca nel terreno e vi nascose il denaro del suo padrone. Dopo molto tempo il padrone di quei servi tornò, e volle regolare i conti con loro. Colui che aveva ricevuto cinque talenti, ne presentò altri cinque, dicendo: ‘Signore, mi hai consegnato cinque talenti; ecco, ne ho guadagnati altri cinque’. ‘Bene, servo buono e fedele’, gli disse il suo padrone, ‘sei stato fedele nel poco, ti darò autorità su molto; prendi parte alla gioia del tuo padrone’. Presentatosi poi colui che aveva ricevuto due talenti, disse: ‘Signore, mi hai consegnato due talenti; vedi, ne ho guadagnati altri due’. ‘Bene, servo buono e fedele’, gli rispose il padrone, ‘sei stato fedele nel poco, ti darò autorità su molto; prendi parte alla gioia del tuo padrone’.“
Meditazione
- Il Signore ha stabilito con lui un’alleanza di pace…viene detto nell’Introito di questa Messa.
- Perché dire “di pace“? Non sarebbe Bastato affermare semplicemente “alleanza“?
- Il concetto stesso “di alleanza” implica un accordo, un proseguire insieme, un collaborare. Allora perché aggiungere “di pace“?
- La risposta sta nel fatto che Dio non solo ci offre la sua presenza, bensì ci offre la sua compagnia.
- Anzi, Dio vuol farci capire che non c’è pace possibile, ossia armonia possibile, se non con Lui.
- Insieme a Lui tutto diventa pacificato, ovvero tutto diventa armonizzato. Tutto acquista, cioè, un significato; ed anche ciò che continua a palesarsi come mistero, rientra con evidenza in una logica e in un progetto più grandi.
Alla Regina dello Splendore
- Madre, nessuna più di Te vive in questa “alleanza di pace“, perché nessuna più di Te vive in comunione con Colui che è l’unica fonte della pace, Dio.
- Tu stessa hai generato questa “alleanza di pace“.
- Uniscimi a Lui. Uniscimi al tuo Divin Figlio.
- Regina dello Splendore, guidami nel cammino della vita.
Dio è Verità, Bontà e Bellezza
Il Cammino dei Tre Sentieri

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