Perché è bello avere una Madre Celeste a cui affidare i propri dolori?

1.Il  celebre scrittore Leon Bloy (1846-1917), ne La tristezza di non essere santi, scrive:

Quando versiamo le nostre lacrime, che sono il sangue delle nostre anime, esse cadono sul cuore della Vergine.

Molto bella è la definizione delle lacrime come “sangue dell’anima“. Bella e puntuale perché a versare le lacrime può essere solo l’uomo. Nessun animale può piangere. L’animale può avvertire dolore in quanto essere innervato, ma non può soffrire, cioè non può avvertire il disagio sul piano psichico e della consapevolezza. Da qui l’esattezza di di definire le lacrime come “sangue dell’anima“.

2.Ma c’è un’aggiunta che colpisce ancora di più: quando Bloy precisa che queste lacrime “cadono sul cuore della Vergine“. Cioè vanno a riposare nel “luogo” dell’amore della Madre Celeste. E questo avviene sempre e per tutti. Anche per coloro che sono lontani dalla Vergine. Perché? Perché Ella è Madre e ovviamente, in quanto Madre, vuole che tutti si possano salvare; anche se -ahinoi- questo non accadrà. San Pio da Pietrelcina così risponde alla domanda di un figlio spirituale di come debba essere la preghiera alla Madonna:

Vai dalla Madonna e parla con Lei come alla Mamma. Non fare discorsi difficili. Le mamme vogliono che i figli abbiano il cuore sulle labbra e negli occhi.

3.Da qui -possiamo aggiungere noi- la bellezza di sapere di non essere soli nel nostro pianto, ma di scoprire che c’è un “luogo” di pienezza di amore in cui poter far cadere le nostre lacrime affinché non vadano perse nel non-senso del nulla. Un “luogo” in cui poter affidare e custodire i nostri dolori. Questa verità ci mostra quanto la Verità Cattolica si ponga in una dimensione tutt’altro che astratta, anzi: essa è il contrario dell’astrazione. Benedetto XVI disse:

Se in certe teologie ed ecclesiologie di oggi non trova più posto (la devozione mariana), la ragione è perché hanno ridotto la fede ad un’astrazione; e un’astrazione non sa che farsene di una madre. (Cit. in V.Messori, Ipotesi su Maria, Milano 2005).


Dio è Verità, Bontà e Bellezza

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