Perché si può dire che la devozione all’Immacolata è “sostanza di tutta la santità”?

ROMA 24-10-2009SUPERMERCATO - FARE LA SPESA TRA CRISI E ANTI CRISI PH: CRISTIAN GENNARI

1.San Massimiliano Maria Kolbe (1894-1941) scrive in una lettera: Caro figliolo, amiamo l’Immacolata ogni giorno di più, sempre di più. Su questo punto non c’è e non ci può essere alcun limite, mentre Ella purificherà sempre più i nostri cuori e ci trasformerà in se stessa. La devozione all’Immacolata è un segreto che molti ancora non conoscono e lo praticano solo superficialmente, mentre, per volontà di Dio, è la sostanza di tutta la santità.

2.Dunque, se la devozione alla Vergine è “sostanza di tutta la santità” vuol dire, a maggior ragione, che non ci può essere vera santità senza l’amore alla Madonna. Anzi, uno dei segni maggiormente distintivi della santità è proprio questo amore. Un amore che addirittura -dice san Massimiliano Kolbe- deve essere senza limiti.

3.Un’esagerazione? Per nulla. E’ logica. Una logica che si basa su una motivazione ontologica e su una motivazione soteriologica, cioè salvifica. La motivazione ontologica: l’Immacolata è vera (e non onorifica) Madre di Dio. La motivazione soteriologica: è grazie a Lei e grazie alla sua libera scelta che possiamo giovarci della grazia-di-tutte-le grazie, qual é Gesù Cristo.

4.Da qui illogicità di qualsiasi minimalismo mariano (cioè il tentativo di sminuire l’importanza della devozione mariana), minimalismo mariano di cui è totalmente intrisa la teologia contemporanea; che spesso, proprio per questo motivo, diffonde errori e anche ridicole contraddizioni.


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