1.Una delle condizioni che rendono maggiormente efficace la preghiera è certamente lo stato di grazia. Chiedere qualcosa a Dio ha molto più successo allorquando vi è uno stato di amicizia con Lui.
2.Ma allora ciò significa che la preghiera del peccatore non è mai efficace? No, anche la preghiera del peccatore può essere efficace. Scrive sant’Alfonso Maria de’ Liguori: “(…) dirà taluno: io sono peccatore, e ‘Dio non esaudisce i peccatori’, come si legge in san Giovanni (9,31). Si risponde, che ciò non lo disse già Gesù Cristo, ma il cieco nato. Onde tal proposizione in sé è falsa; in un solo caso può essere vera, dice san Tommaso, quando i peccatori cercassero Dio ‘con intenzione di peccato’, cioè domandassero qualche cosa che giovasse loro a peccare; per esempio se alcuno cercasse Dio che l’aiuti a vendicarsi del suo nemico. In questo caso certamente Dio non esaudisce tali preghiere” (Il gran mezzo della preghiera, III).
2.Per capire perché anche la preghiera del peccatore può essere efficace, bisogna tener presente queste verità:
- Nessun peccatore è abbandonato da Dio.
- Il peccatore, anche se non può meritare, ha comunque la forza di impetrare. San Tommaso dice: “Il merito si fonda sulla giustizia, ma l’impetrazione si appoggia alla divina bontà” (Summa Theologiae, II-II, q.83)
- Dio non nega mai la grazia di resistere alle tentazioni anche al peccatore più ostinato. Scrive sant’Alfonso Maria de’ Liguori: “Dio odia il peccato, ma nello stesso tempo non lascia di amare l’anima peccatrice, mentre ella viva su questa terra, con darle l’aiuto necessario a salvarsi (sapienza 11,28) (…) Dio non nega la grazia di resistere alle tentazioni a qualunque peccatore ostinato ed accecato che sia (…).” (Il gran mezzo della preghiera, II)
3.Bisogna però fare attenzione ad una condizione: i peccatori ottengono se pregano con perseveranza e se hanno l’intenzione di convertirsi. Scrive ancora sant’Alfonso Maria de’ Liguori: “(…) la preghiera perseverante ottiene da Dio la misericordia anche a coloro che non sono suoi amici. Quel che non si ottiene per amicizia, dice il Crisostomo, si ottiene per la preghiera. Anzi dice lo stesso santo, che val più appresso Dio l’orazione, che l’amicizia. E san Basilio non dubita, che anche i peccatori ottengono quel che chiedono se non perseveranti in pregare. Lo stesso dice san Gregorio: ‘Supplichi anche il peccatore, e il suo gemito salirà a Dio’. Lo scrive san Girolamo, dicendo che anche il peccatore può chiamare Iddio suo Padre, se lo prega ad accettarlo di nuovo per figlio, con l’esempio del figliol prodigo, che lo chiamava Padre, ‘Padre, ho peccato!’, ancorché non fosse stato per anche perdonato” (Il gran mezzo della preghiera, III, II).
Dio è Verità, Bontà e Bellezza
Il Cammino dei Tre Sentieri

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