Perché è da sciocchi non saper sopportare i difetti altrui?

1.La virtù della pazienza è poter davvero governare se stessi. Ma è una virtù però che apre anche ad un’eccellente possibilità, ovvero quella di ampliare la propria saggezza. Facciamo l’esempio di dover sopportare i difetti altrui, cioè di averne pazienza. Certamente si tratta di un impegno difficile, faticoso, ma certamente doveroso. Ebbene, cosa c’entra il sopportare i difetti altrui con la saggezza? C’entra perché siamo proprio noi, che vorremmo annullare tutti i difetti altrui, a non poterlo (molte volte anche a non volerlo) fare nei nostri confronti. Ognuno di noi è portatore di più e tanti difetti. Spesso ce ne doliamo anche; e vorremmo annullarli, ma non ci riusciamo. Ebbene, quando non riusciamo a sopportare i difetti altrui è come se pretendessimo fare agli altri ciò che non riusciamo a fare noi stessi. Il che è qualcosa che va contro ogni più elementare logica, è dunque è anche qualcosa che va contro ogni saggezza.

2.Scrive L’imitazione di Cristo al capitolo 16:

I difetti che l’uomo non riesce a correggere in sé e negli altri, li deve sopportare con pazienza, finché Dio non disponga altrimenti. Pensa che, forse, è meglio così, perché tu dia prova di pazienza, senza la quale i nostri meriti hanno ben poco pregio. Tuttavia, davanti a siffatti ostacoli, devi anche pregare Dio che si degni d’aiutarti a poterli sopportare con serenità. Se un tuo simile, ammonito da te una o due volte, non ti ascolta, non voler litigare con lui, ma metti tutto nelle mani di Dio, perché sia fatta la sua volontà ed Egli sia onorato in tutti i suoi servi: Egli sa opportunamente volgere il bene in male. Procura d’essere paziente nel tollerare i difetti degli altri e le loro fragilità, quali esse siano; anche tu ne hai tante, che gli altri sono costretti a sopportare. Se non riesci a plasmarti come vorresti, come potrai pretendere che altri si conformino al tuo desiderio? (…).  Se tutti fossero perfetti, che cosa ci resterebbe da soffrire da parte degli altri per amore di Dio? Ora, invece, Dio ha disposto così, perché impariamo a portare l’uno i pesi dell’altro (Galati 6,2), non essendoci nessuno senza difetto, nessuno senza il fardello, nessuno abbastanza saggio per guidarsi da solo: occorre, quindi, che a vicenda ci sopportiamo e ci consoliamo, e del pari ci aiutiamo, ci istruiamo e ci ammoniamo.


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