Continua la battaglia tra Soros e il governo ungherese… a tutto onore di Orban, ovviamente…

Selezionato da: sullalinea.it – Autore: Giulio Sibona

Si continuano ad aggravare le relazioni tra il Primo Ministro dell’Ungheria, Viktor Orban, da una parte, e l’Unione Europea e il Dipartimento USA dall’altra; il motivo è George Soros, il finanziere ungherese, naturalizzato statunitense, che sarebbe vittima delle nuove leggiche impongono restrizioni sui rapporti tra ONG e Università. 25 scuole avrebbero un diploma riconosciuto tanto nel loro Paese quanto in Ungheria e, secondo le critiche, le nuove leggi costituirebbero un attacco all’Università Centrale Europea, fondata da Soros.

Questo è notoriamente il nemico principale del presidente ungherese che lo ha definito “predatore di grossa taglia”, e ha aggiunto che finanzia 60 gruppi in Europa e Stati Uniti: tutti con tendenze ateistiche, femministe o pro-abortiste. Secondo LifeSiteNews, sarebbe implicato in una serie di vicende come rivoluzioni in tutto il mondo, tra le ultime delle quali potrebbe esserci quella in Iran.

Secondo il governo ungherese, le ONG sarebbero organizzazioni che fanno attività politica senza alcuna legittimità in contrasto con l’orientamento della maggioranza del popolo ungherese. Secondo la legge è necessario dichiarare la propria nazionalità prima di qualsiasi dichiarazione pubblica o pubblicazione di scritti o manifesti; le università che non hanno alcuna sede fuori dall’Ungheria poi, come la Centrale Europea, non possono conferire lauree valide negli Stati Uniti.

Orban ha avuto un incontro con gli altri membri del PPE che gli hanno rimproverato la non accettabilità delle restrizioni, e Orban avrebbe promesso di modificarle; ma secondo l’agenzia Reuters il presidente, tornato al suo Paese, avrebbe sostenuto che “nessuno detta condizione all’Ungheria”.

Per i media occidentali, come Politico, Orban avrebbe perciò attaccato i valori occidentali, e ha aggiunto che l’UE non può rimanere in silenzio se vuole rimanere una credibile istituzione di difesa della democrazia e dei diritti umani: l’hanno già fatto e devono costringere nuovamente Orban a piegarsi alle pressioni europee per la libertà accademica.

Dall’altra parte i conservatori europei vedono nella legislazione ungherese un segnale di forte sovranità nazionale e che “non c’è dubbio che il governo ungherese sia pienamente nei limiti del suo diritto di regolamentazione (delle università). Chi sostiene il resto è ridicolo”. Sempre secondo LifeSiteNews alcuni documenti delle ONG sostenute da Soros rivelano un piano triennale per eliminare qualsiasi legge pro-vita.

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