BORRACCIA – 22 aprile

Rubrica a cura di Corrado Gnerre


Tra gli strumenti di un cammino vi è la borraccia con cui portarsi dietro dell’acqua per idratarsi ogni tanto. Fuor di metafora, ne Il Cammino dei Tre Sentieri la “Borraccia” è la meditazione, che si sorseggia ogni tanto. I vari punti sono i “sorsi” della meditazione.


L’ACQUA

Andate dunque, avrete molto da soffrire, ma la grazia di Dio sarà di vostro conforto.
(La Vergine ai Pastorelli di Fatima – Apparizione del 13 maggio 1917)

I SORSI

1

Cari pellegrini, c’è una bellissima storia di cui è stato protagonista un giovane beneventano, Marco Santamaria (la foto lo raffigura), morto in concetto di santità nel 2010. Aveva appena 23 anni. Una storia che non si sbaglierebbe a definire “eroica”. C’è un sito a lui dedicato: clicca qui.

2

Brevemente. Marco aveva una santa mamma a cui era molto legato. Una donna impegnata nella fede e nell’apostolato. La famiglia era composta da lui, dalla mamma, da una sorella più piccola e dal papà. Purtroppo le cose economicamente non andavano molto bene, a causa della disoccupazione del papà e la mamma era casalinga. Ma era una famiglia molto unita e soprattutto legata nella preghiera e nella fede. La mamma, pur essendo ancora giovane, si ammala di cancro e nel giro di poco tempo, nel 2008, muore. I tre rimangono soli. Il dolore di Marco è forte, ma la sua fede lo fa reagire serenamente. E’ ligio nello studio universitario e ha anche la passione per il giornalismo sportivo (la Sala Stampa dello Stadio del Benevento Calcio è a lui intitolata). Continua a fare convintamente apostolato. Poi accade che scopre anche su di sé i segni di un cancro, ma non dice nulla, preferisce tenere all’oscuro la famiglia. Passa un anno e nessuno si accorge di nulla. Marco è perfettamente consapevole della gravità del male, ma, senza far trasparire nulla, continua serenamente a studiare, a scrivere su un giornale locale, a pregare e a fare apostolato. Poi il male si aggrava e non può fare a meno di dirlo; e quando il papà gli chiese: “Marco, perché non me lo hai comunicato subito?” Il giovane rispose come se fosse la cosa più ovvia e giusta: “Papà, avevi da poco finito di soffrire per la mamma… non volevo dare ancora preoccupazioni a te e a Valentina (la sorella).” Marco, in ospedale, ricevette anche la visita dell’allora Vescovo di Benevento che gli comunicò che avrebbe fatto pregare per la sua guarigione, ma il giovane gli rispose: “Eccellenza, faccia piuttosto pregare affinché possa fare una santa morte.” Un eroismo nella fragilità della gioventù… e che eroismo!

3

L’acqua di questa borraccia riporta le parole della Vergine che a Fatima già nella prima apparizione comunicò a Lucia (10 anni), Francesco (8 anni) e Giacinta (7 anni). Disse loro quanto avrebbero dovuto soffrire, ma che la Grazia di Dio non li avrebbe abbandonati, anzi sarebbe stato il loro conforto e la loro forza.

4

Ciò che è interessante nelle parole della Vergine è che la previsione della sofferenza si sposa con l’azione. La Vergine dice sì che i bambini dovranno soffrire, ma dice anche che dovranno agire, pregare, parlare delle apparizioni anche a costo di non essere creduti.

5

La sofferenza, accettata e offerta al Signore, non solo non paralizza, non abbatte, ma diventa una spinta in più per agire, e per agire anche eroicamente: i bambini di Fatima arrivarono a fare sacrifici inauditi.

6

A testimonianza di ciò che stiamo dicendo, fa fede la vita di tanti santi, le cui sofferenze spesso sono state conosciute solo dopo la morte, e nessuno immaginava quanto fossero enormi, tanto quei santi erano attivi, sereni, disponibili alla totale offerta di sé.

7

Anche riflettendo su questo, diventa chiaro quanto i nostri tempi siano intrisi di menzogna. Si pensa che l’uomo possa trovare dentro di sé le risorse per affrontare le prove più difficili. Ma come l’uomo può dare a se stesso ciò che non ha?

8

Se non c’è l’aiuto dell’Onnipotente, non c’è la Potenza.

9

Se non c’è l’aiuto di Colui che è davvero Forte, non c’è la Forza.

10

Bambini come i pastorelli di Fatima, o giovani come Marco Santamaria, nella loro fragilità esprimono una dimensione eroica che farebbe impallidire anche l’uomo in natura più coraggioso, ma che è invece terribilmente solo, povero e debole, perché lontano dalla Grazia di Dio.

Al Signore Gesù

Signore, dammi la tua Grazia affinché possa sempre fare la tua volontà in qualsiasi prova che Tu permetterai nella mia vita.

Alla Regina dello Splendore

Madre, io non ho la santità dei Pastorelli di Fatima. Sono quello che sono.

Ti chiedo, però, di essere al tuo fianco, affinché possa ricevere la Grazia del tuo Divin Figlio a conforto e come forza del mio agire.

Madre, accompagnami nel cammino di questo giorno.

Dio è verità, Bontà e Bellezza

Il Cammino dei Tre Sentieri


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