Rubrica a cura di Corrado Gnerre

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La posizione dello sguardo, il privilegio dell’osservazione, il partire dal vedere e dal constatare è non solo la posizione più ragionevole, ma anche quella più intelligente. La parola “intelligenza” viene dal latino “intus-legit” che significa “leggere dentro”. L’intelligenza, pertanto, implica non una conoscenza superficiale ma una conoscenza dentro la realtà. Appunto: la realtà! L’intelligenza ha bisogno della realtà, non ne può fare a meno. Se la realtà non esistesse, non ci sarebbe modo per poter esercitare l’intelligenza, non ci sarebbe modo di essere intelligenti. Ed è la realtà che ci rimanda alla bellezza della Verità Cattolica … perché tutto è cattolico, perché tutto è di Dio!

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Osservando una perla si è presi dal suo splendore.

Uno splendore che si palesa nella lucidità tenue di un delicatissimo colore.

Le perle possono essere bianche, rosa, violacee… ma, al di là dei vari toni cromatici, il tratto comune è la lucidità splendente.

Il tutto nella perfezione della sfericità.

Eppure ciò avviene all’interno di un mollusco che è tutt’altro che bello.

La forma delle ostriche non è perfetta né lineare; e non vi è alcuno splendore, né precisa proporzione.

La spiegazione di questo paradosso sta nel come si formano le perle.

Quando un corpo estraneo penetra nel mollusco, si origina una risposta difensiva che fa sì che la madreperla ricopra l’estraneo con più strati fino ad arrivare a formare queste sfere meravigliose.

E’ la difesa che genera questa bellezza splendente.

Come ciò che deve avvenire nella nostra vita. Non c’è splendore possibile, senza la difesa di ciò che si è ricevuto; la difesa dell’ordine naturale; la difesa di ciò che ci è stato trasmesso.

E’ la difesa del Vero, del Buono e del Bello ciò che fa meraviglie.

Anche se questa difesa, come nel caso dell’ostrica, molte volte avviene in chi patisce costantemente l’imperfezione dei propri limiti.

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Dio è Verità, Bontà e Bellezza

Il Cammino dei Tre Sentieri