BORRACCIA – 9 marzo

Rubrica a cura di Corrado Gnerre


Tra gli strumenti di un cammino vi è la borraccia con cui portarsi dietro dell’acqua per idratarsi. Fuor di metafora, ne Il Cammino dei Tre Sentieri la “Borraccia” è la meditazione. I vari punti sono i “sorsi” della meditazione.


L’ACQUA

Se hai sete, bevi alla Fonte della vita; se hai fame, mangia di questo Pane della vita.
(San Colombano – Istruzioni 12,3)

I SORSI

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Cari pellegrini, forse non ci avete mai riflettuto, ma aridità e vuoto vanno di pari passo. Lo stato di aridità genera il vuoto.

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Prendiamo la terra. Quando manca l’acqua e c’è la siccità, essa inaridisce e, inaridendo, perde la sua consistenza: si spacca. La mancanza di acqua la fa “restringere” causando delle scanalature di vuoto.

3

L’acqua di questa borraccia è costituita da una frase di san Colombano (543-615), famoso monaco e missionario irlandese. Egli, riferendosi a Cristo, lo definisce Fonte della vita e Pane della vita e dice che se si ha veramente sete e veramente fame bisogna soddisfarsi solo con Lui.

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Sorvoliamo sulla sete e sulla fame che può colpirci in determinati momenti della giornata, pensiamo invece alla vera “sete” e alla vera “fame”.

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La vera “sete” e la vera “fame” è quando si vivono l’ “aridità” e il “vuoto” esistenziali.

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L’ “aridità esistenziale” è quando l’uomo si accorge che non c’è nulla nell’esistere che può conferirgli Senso e autentica Speranza.

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Il “vuoto esistenziale” è quando l’uomo si accorge che, proprio perché nell’esistere nulla può conferirgli Senso e autentica Speranza, nessuna cosa riesce a soddisfare la sua Domanda.

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Questo perché accade? Perché si sceglie la stoltezza di fare di se stessi la risposta. Dimenticandosi che la risposta è solo nell’Eterno che entra nella Storia: è solo in Cristo.

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Ecco il punto: entrare nella Storia. Questa è una bellezza unica del Cristianesimo. Un Dio che si fa veramente uomo, è un Dio non lontano, anzi vicino, vicinissimo.

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Talmente vicino che arriva fino a farsi “mangiare”.  L’Eucaristia non è il sacramento più importante (il più importante è il Battesimo), ma certamente è il sacramento più grande: Dio si fa presente in corpo, sangue, anima… e così -per davvero- ogni fame svanisce.

Al Signore Gesù

Signore, ti chiedo la Grazia di capire che solo Tu sei la vera Fonte e il vero Pane.

E che ricercare “soddisfazione” in altro sarebbe solo la scelta di una stolta cecità.

Alla Regina dello Splendore

Madre, penso a quando apparecchiavi la tavola e ponevi l’una accanto all’altro la brocca piena di acqua fresca e il pane fragrante fatto dalle tue stesse mani.

Preparavi per il Tuo Divin Figlio, affinché potesse dissetarsi e sfamarsi. Eppure coglievi consapevolmente un paradosso: davi l’acqua alla vera Acqua e il pane al vero Pane.

Madre, la bellezza di questo paradosso la voglio vivere con te.

Madre, accompagnami nel cammino di questo giorno.

Dio è Verità, Bontà e Bellezza

Il Cammino dei Tre Sentieri


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