BORRACCIA – 6 ottobre

Rubrica a cura di Corrado Gnerre


Tra gli strumenti di un cammino vi è la borraccia con cui portarsi dietro dell’acqua per idratarsi. Fuor di metafora, ne Il Cammino dei Tre Sentieri la “Borraccia” è la meditazione. I vari punti sono i “sorsi” della meditazione.


L’ACQUA

A Te levai i miei occhi, a Te che stai nei cieli.

(Salmo 122)

I SORSI

1

Cari pellegrini, alcuni eserciti quando sfilano fanno il cosiddetto passo dell’oca. Marciano guardando non in avanti, ma verso i superiori che sono a guardarli dal palco. C’è un chiaro significato che diremo alla fine.

2

Le parole del Salmo 122 che fanno da acqua di questa borraccia dicono che l’uomo di Dio leva gli occhi verso Dio. E dal momento che il “luogo” per eccellenza di Dio è il cielo, l’uomo di Dio guarda verso il cielo.

3

La vita del cristiano è ambivalente, nel senso che da una parte è un procedere nel tempo, dall’altra è già stare nell’eternità.

4

C’è una bella espressione che dice che il cristiano è nel “già” e nel “non-ancora“. “Già“, perché è “già” nella possibilità di sperimentare la salvezza. “Non-ancora“, perché “non-ancora” questa salvezza si è realizzata pienamente.

5

Soffermiamoci sul concetto di “cielo”. Esso costituisce l’orientamento vero.

6

L’uomo non può evitare di assumere nella sua vita un orientamento. Non può, perché la vita è inevitabilmente un procedere. Pretendere di non orientarsi, vorrebbe significare pretendere che il tempo non ci sia, cioè volerlo pateticamente e follemente fermarlo.

7

Ma qual è l’orientamento vero? E’ appunto il Cielo (e qui utilizziamo non a caso la “C” maiuscola). Cioè la dimensione dell’eterno.

8

Infatti solo l’eterno può risolvere l’enigma del tempo.

9

Il tempo non si spiega con il tempo, così come la natura non si spiega con la natura, le cose con le cose, i fatti con i fatti, l’uomo con l’uomo… No. Tutto si può spiegare solo con l’eterno.

10

Il poeta e scrittore americano Ralph Waldo Emerson (1803-1882) scrive in Immortality: “La mia idea del cielo è che in esso non v’è assolutamente alcun melodramma; esso è perfettamente vero”.

11

Infatti il Cielo non è un’invenzione, quindi una sorta di teatro; no, anzi aggiungiamo: il Cielo (con la “C” maiuscola) è l’unica cosa realmente vera. Non nel senso che null’altro esiste al di fuori di esso; bensì nel senso che tutto può essere vero solo con esso.

12

Torniamo sul punto precedente: se la terra fosse fatta solo di terra, sarebbe incomprensibile. Se la vita umana si spiegasse solo con la vita umana, sarebbe altrettanto incomprensibile. Perché tutto diventi comprensibile e acquisti un significato vero, ci vuole il Cielo. Cioè ci vuole l’eternità.

14

Si tratta, insomma, di procedere guardando in alto. Se si vuole davvero capire la terra, bisogna guardare il Cielo.

15

Così come fanno i militari con il passo dell’oca: procedono, ma guardando il comandante, perché senza l’obbedienza a lui e la sua guida, non si può conquistare la vittoria.

16

Così anche noi: dobbiamo procedere nel tempo, fissando il Cielo; cioè fissando il Comandante della nostra vita, che è unicamente il vero Dio.

Al Signore Gesù

Signore, Tu sei il Comandante della mia vita.

Ogni battaglia che dovrò affrontare, la voglio affrontare solo sotto il tuo comando.

Solo così mi arriderà la vittoria.

Alla Regina dello Splendore

Madre, quella splendida figura che fu il cavaliere cristiano offriva ogni sua impresa alla propria dama.

Io non mi paragono a quegli uomini (sono quello che sono), ma anch’io -nel mio piccolo- dedico a Te tutte le mie misere battaglie.

Tu sei la mia dama!

Solo accanto a Te, potrò affrontare tutte le prove della vita.

E Tu farai sì che, camminando nel tempo, possa fissare sempre il Cielo.

Madre, accompagnami nel cammino di questo giorno.


Dio è Verità, Bontà e Bellezza

Il Cammino dei Tre Sentieri


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