MESSA DEL GIORNO (con meditazione) – Lunedì di Pasqua

Rubrica a cura di Corrado Gnerre


Antifona all’Introito

(Esodo 13,5,9 e Salmo 104,1)

Il Signore vi fece entrare in un paese stillante latte e miele, alleluia; affinché la legge del Signore sia sempre sulle vostre labbra, alleluia, alleluia. Lodate il Signore e invocate il suo nome; annunziate tra le genti i suoi prodigi.


Epistola

(Atti 10, 37-43)

In quei giorni Pietro, stando in mezzo al popolo, disse: “Fratelli miei: Voi sapete quel che è avvenuto per tutta la Giudea, cominciando dalla Galilea, dopo il Battesimo predicato da Giovanni; come Dio unse di Spirito Santo e di potenza Gesù di Nazaret, il quale andò attorno facendo del bene e sanando tutti gli oppressi dal diavolo, perché Dio era con lui; e noi siamo testimoni di quanto egli fece nel paese dei Giudei e in Gerusalemme; ma l’uccisero appendendolo alla croce. Dio però lo risuscitò il terzo giorno e fece che si rendesse visibile, non a tutto il popolo, ma ai testimoni preordinati da Dio: a noi che abbiamo mangiato e bevuto con lui dopo la sua risurrezione dai morti. E ci ha comandato di predicare al popolo e di attestare come egli da Dio è stato costituito giudice dei vivi e dei morti. A lui rendono testimonianza tutti i profeti, asserendo che chi crede in lui ottiene, per il nome suo, la remissione dei peccati”.


Graduale

(Salmo 117,24 e 2)

Ecco il giorno preparato dal Signore per la nostra letizia e la nostra gioia! Proclami, ora, Israele che Egli è buono, che è eterno il suo amore.


Vangelo

(Luca 25, 13-35)

In quel tempo due dei discepoli di Gesù se ne andavano quello stesso giorno ad un villaggio detto Emmaus, distante da Gerusalemme sessanta stadi. E ragionavano insieme di quanto era accaduto. E avvenne che mentre ragionavano e discutevano tra loro, Gesù stesso, avvicinatosi, si mise a far viaggio con essi. Ma i loro occhi non potevano conoscerlo. Ed egli chiese loro: “Che discorsi son questi che voi fate per la strada e perché siete così tristi?” Ed uno di loro, chiamato Cleofa, rispose: “Tu solo sei così forestiero a Gerusalemme da non sapere quanto in questi giorni vi è accaduto?” Ed egli a loro: “Quali cose?” E gli risposero: “Il fatto di Gesù Nazareno, che fu profeta potente in opere ed in parole dinanzi a Dio e a tutto il popolo; e come i sommi sacerdoti ed i nostri capi l’hanno fatto condannare a morte e crocifiggere. Or noi speravamo che fosse per redimere Israele; invece, oltre a tutto questo, oggi è il terzo giorno da che tali cose sono avvenute. Ma certe donne che sono tra noi ci hanno meravigliati, perché, essendo andate la mattina presto al sepolcro e non avendo trovato il corpo di lui, sono venute a dirci di aver avuto anche una visione di Angeli che lo dicono vivo. Ed alcuni dei nostri sono andati al sepolcro ove han riscontrato quanto avevano detto le donne, ma lui non l’han trovato”. Allora Gesù disse loro: “O stolti e tardi di cuore a credere a tutte queste cose predette dai profeti! Non doveva forse il Cristo patire tali cose e così entrare nella sua gloria?” E, cominciando da Mosè e da tutti i profeti, spiegava loro in tutte le Scritture ciò che a lui si riferiva. E come furono vicini al villaggio ove andavano, egli fece vista di andar più oltre. Ma essi lo costrinsero a restare dicendo: “Rimani con noi, che si fa sera ed il giorno è già declinato”. Ed entrò con essi. Ed avvenne che messosi con loro a tavola, prese il pane, lo benedisse, lo spezzò e lo porse ad essi. Allora si aprirono i loro occhi e lo riconobbero: ma egli sparì dai loro sguardi. E quelli dissero tra loro: “Non ci ardeva forse il cuore nel petto, mentre egli per la strada ci parlava e ci interpretava le Scritture?”. Ed alzatisi in quell’istante, tornarono a Gerusalemme, e trovarono radunati gli undici e gli altri che erano con loro, i quali dicevano: “Il Signore è veramente risorto ed è apparso a Simone”. Ed essi pure narrarono quanto era loro accaduto e come l’avevano riconosciuto alla frazione del pane.


Meditazione

  1. L’Antifona all’Introito, riprendendo l’Esodo, dice: Il Signore vi fece entrare in un paese stillante latte e miele…
  2. Immagine, questa, puntuale anche per il trionfo pasquale.
  3. Il latte è simbolo della tenerezza e della cura. 
  4. Il miele è il simbolo di una dolcezza che dona energia e che sostiene. 
  5. Ebbene, la resurrezione di Cristo ci viene donata per farci capire che Dio, malgrado il nostro peccato, ha preparato per noi, se corrispondiamo alla grazia, un’eternità tra le sue braccia. Ecco la tenerezza del latte.
  6. Ma la resurrezione di Cristo è anche la letizia che infonde in noi la forza per affrontare, nella Speranza, qualsiasi prova della vita.

Alla Regina dello Splendore

  1. Madre, guidami verso il tuo Divin Figlio.
  2. Solo da Lui  potrò attingere vera cura e vera forza per affrontare la vita.
  3. Regina dello Splendore, guidami nel cammino della vita.

Dio è Verità, Bontà e Bellezza

Il Cammino dei Tre Sentieri


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