Il peccato originale non ha generato il lavoro, bensì la fatica, ovvero la durezza del lavoro, e così anche la possibilità che il lavoro, pur necessario, non trovi sempre perfetta corrispondenza nel desiderio dell’uomo. E’ il rischio di trovarsi a fare cose in cui non ci si riconosca, in cui tutto si presenti appesantito e impietosamente gravoso. Eppure, anche nella condizione post-peccatum, c’è la possibilità di scorgere la bellezza della propria fatica. E’ quando la si offre nella convinzione che vada ad inserirsi in un’armonia governata da Dio. Diceva santa Teresina di Lisieux che anche raccattare da terra un misero ago ha un valore infinito se fatto nella grazia di Dio e per suo amore. Ecco: la bellezza della propria fatica è inserirla in questo Significato. Un Significato che tutto ammorbidisce e che arriva a mitigare anche la più spossante stanchezza, perché le offre una sublime “ragione”.
Partiamo da un’ovvietà: il suono non si vede, si sente. E’ la sua causa, cioè ciò che lo produce, che si può vedere. Ogni suono, infatti, è prodotto da qualcosa di materiale.
Di per sé ogni suono è un rumore. E la musica è un mettere armonia tra suoni che sono singolarmente rumori. Il poeta inglese Andrew Marvell definisce giustamente la musica “mosaico dell’aria“. E Victor Hugo scrive: “La musica è il vapore dell’arte. Sta alla poesia, come il sogno sta al pensiero, come il fluido sta al liquido, come l’oceano delle nuvole sta all’oceano delle onde. E’ l’indefinito nell’infinito.” Dunque, la musica è ascoltare ciò che è nell’aria. E’ il prodotto etereo di ciò che è tangibile.
Il compositore di musica lavora su questo, lavora per esprime ciò che è dentro le cose. Ma deve decidere se ciò che è dentro esca esprimendo armonia o caos.
Questa scelta è vitale. Se fa uscire l’armonia, allora nelle cose c’è un ordine intrinseco. Altrimenti, un possibile caos, sarebbe solo la resa dinanzi al non-senso. E in tal modo, per riprendere Viktor Hugo, la musica non sarebbe l’indefinito nell’infinito… ma solo l’indefinito nell’indefinito.
Dio è Verità, Bontà e Bellezza
Il Cammino dei Tre Sentieri
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