BORRACCIA – n.86

Rubrica a cura di Corrado Gnerre


Tra gli strumenti di un cammino vi è la borraccia con cui portarsi dietro dell’acqua per idratarsi ogni tanto. Fuor di metafora, ne Il Cammino dei Tre Sentieri la “Borraccia” è la meditazione, che si sorseggia ogni tanto. I vari punti sono i “sorsi” della meditazione.


L’ACQUA

Ma quando apparve la bontà e l’amore verso gli uomini di Dio Salvatore nostro, Egli li salvò…
(San Paolo – Lettera a Tito 2,4)

I SORSI

1

Cari pellegrini, in questa borraccia dobbiamo riflettere sul cammino della nostra vita. Quante salite abbiamo affrontato e quante ne dovremo ancora affrontare?

2

Ma non basta pensare solo alla salita. Questa diventa più faticosa se gli scarponi si fanno pesanti, allorquando si attacca il fango alle suole. Allora alla fatica della salita si unisce anche quella della pesantezza dei passi.

3

Fuor di metafora: le salite sono le prove, il fango che appesantisce gli scarponi è tutto ciò che si aggiunge alle prove rendendole ancora più gravose: disapprovazione da parte degli altri, senso di solitudine, smarrimento…

4

L’acqua di questa borraccia è costituita da alcune parole tratte dalla Lettera a Tito di san Paolo. L’Apostolo dà al “destinatario” una serie di indicazioni. Gli dice come deve organizzare la Chiesa di Creta, come deve scegliere i presbiteri, come deve predicare e anche come deve confutare le eresie ed eventualmente espellere gli eretici.

5

E san Paolo dà ragione di tutto ciò utilizzando queste parole: “Ma quando apparve la bontà e l’amore di Dio Salvatore nostro verso gli uomini, Egli li salvò…”.

6

Pensiamo a ciò che il Signore ci chiede di fare. Pensiamo a tutti i nostri doveri. Pensiamo a tutte le nostre incombenze. E pensiamo, soprattutto, che tutto questo “fare” è sempre esito di un “essere”.

7

Ma di quale “essere”? Quello di “essere salvati”.

8

In questa consapevolezza si gioca tutto: proprio tutto!

9

Ogni qual volta incombe la fatica, ogni qual volta siamo costretti a “stringere i denti” per salire l’erta del nostro cammino, ogni qual volta le prove, le calunnie, le offese appesantiscono i nostri passi come quando il fango appesantisce gli scarponi fino a renderli quasi di piombo, ogni qual volta accade questo, ricordiamoci che la Bontà è apparsa per salvarci; e, se noi corrispondiamo, ci salva davvero.

10

Quanto soddisfacente è questa consapevolezza: è apparsa la Bontà a salvarci! Nessuna religione ha questa bellezza. Nessuna religione riesce ad affascinare in questo modo: è apparsa la Bontà che è venuta a definire, nella salvezza, la nostra vita.

11

In questa consapevolezza, qualsiasi fatica, qualsiasi salita impervia dell’esistere, qualsiasi prova, acquista una ragione: la ragione che la Bontà è apparsa nella storia.

Al Signore Gesù

Signore, ti chiedo la grazia di aver sempre presente ciò che Tu hai fatto e fai per me.

Che non me ne possa mai dimenticare. Mai!

Alla Regina dello Splendore

Madre, Tu ci hai donato la Bontà che è apparsa nella storia.

Se non fosse stato per te, mai avremmo potuto salvarci.

Quanto stolti sono coloro che non capiscono la tua grandezza, rinunciando alla bellezza di farsi accompagnare da te.

Non voglio essere tra questi stolti.

Voglio sempre stare sotto il tuo manto.

Madre, accompagnami nel cammino di questo giorno.

Dio è Verità Bontà e Bellezza
Il Cammino dei Tre Sentieri

 


Vuoi aiutarci a far conoscere quanto è bella la Verità Cattolica?

Print Friendly, PDF & Email
CONDIVIDI

Be the first to comment on "BORRACCIA – n.86"

Leave a comment

Your email address will not be published.


*