Come rispondere all’obiezione che l’Immacolata non possa intercedere presso Gesù?

di Pierfrancesco Nardini

L’argomento spesso usato contro la devozione mariana è la non legittimità dell’influenza di Maria su Gesù.

Ci sono moltissimi argomenti per rispondere.

Uno fra i tanti è quello che è impensabile che una madre non abbia (almeno un minimo di) influenza sul figlio. Ogni madre, volente o nolente, ne ha. È nella natura delle cose. E Maria rimane Madre di Gesù anche in Cielo.

L’esempio che resta, però, il più utile e decisivo è sempre quello delle nozze di Cana e del primo miracolo (pubblico) di Cristo.
Quale maggior dimostrazione di influenza di Maria su Gesù se non l’ottenere un miracolo, nonostante non fosse la Sua ora (Gv 2, 4)?
Maria era, tra l’altro, sicura di toccare il cuore del Figlio: dice infatti “fate quello che vi dirà” (Gv 2, 5). Questo, tra l’altro, disarma i tentativi di far apparire dura la risposta di Gesù (Gv 2, 4): se la Vergine parla in quel modo ai servitori non è per presunzione, ma per sicurezza.

Ma si può fare un’ulteriore riflessione.

L’influenza di Maria su Gesù non è un vero e proprio piegare la volontà di Dio, o meglio, come ogni efficace influenza, induce sì il Figlio ad accogliere ogni sua richiesta, ma non per una superiorità di Maria su Gesù (lei è sempre subordinata a Lui) quanto per una “accondiscendenza” del Figlio che, onnisciente, sapeva da sempre che avrebbe accolto quella influenza. Se, d’altronde, Dio, pur potendo scegliere tanti altri modi per la Redenzione, ha scelto di farla passare da Maria, è inevitabile e conveniente che lei sia decisiva per la salvezza delle anime e che possa incidere sulla volontà del Figlio.

Non è, quindi, un innalzare la Madonna a divinità, ma è volontà divina che lei abbia questa prerogativa.

Chi siamo noi per contestare a Dio di aver scelto così e non diversamente?

Quanto detto è stato mirabilmente insegnato da san Luigi M. Grignion de Montfort nel suo Trattato della vera devozione a Maria. Leggiamo questo passaggio. E’ un po’ lungo, ma necessario:
“È certo che Nostro Signore è ancora in Cielo Figlio di Maria come lo era sulla terra, e che, di conseguenza, ha conservato la sottomissione e l’obbedienza del più perfetto di tutti i figli riguardo alla migliore di tutte le madri. Ma bisogna guardarsi dal concepire in questa dipendenza qualche abbassamento o imperfezione in Gesù Cristo. Perché Maria essendo infinitamente al di sotto di suo Figlio, che è Dio, non gli comanda come una madre terrena comanderebbe a suo figlio che è al di sotto di lei. Maria, essendo tutta trasformata in Dio per la grazia e la gloria che trasforma tutti i santi in Lui, non domanda, né vuole, né fa niente che sia contrario all’eterna e immutabile volontà di Dio. Quando dunque si legge, negli scritti di san Bernardo, san Bernardino, san Bonaventura, ecc., che in Cielo e sulla terra, tutto, perfino Dio stesso, è sottomesso alla santissima Vergine, vuol dire che l’autorità che Dio ha voluto concederle è così grande, che sembra che Ella abbia la stessa potenza di Dio, e che le sue preghiere e richieste sono così potenti presso Dio, che equivalgono sempre a dei comandi presso la sua Maestà, che non resiste mai alla preghiera della sua cara Madre, perché è sempre umile e conforme alla sua volontà” (n. 27)

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