Correzione filiale: quattro riflessioni che ci sentiamo in dovere offrirvi

Cari pellegrini, pensiamo sia importante fare quattro riflessioni in merito alla resa pubblica della Correzione filiale, anche perché, come ben sapete, Corrado Gnerre, dopo essere stato invitato, ha deciso di sottoscrivere il testo.

Prima riflessione

Qualche giornalista, facente parte della cosiddetta categoria dei cattolici normalisti (quelli per cui nella Chiesa sta andando tutto bene), ha puntato il dito sul fatto che al testo della Correzione manchino le firme dei famosi cardinali dei dubia, quasi a dire che coloro che hanno firmato sono soggetti tutt’altro che rappresentativi a cui i cardinali suddetti non hanno ritenuto opportuno unirsi. Ebbene, con molta serenità facciamo presente che nei contenuti non c’è sostanziale differenza tra ciò che hanno affermato i cardinali con ciò che è scritto nel testo. Inoltre va precisato che questo non è una correzione formale ma filiale, perché ovviamente priva dell’autorità di una correzione fatta da cardinali.

Seconda riflessione

I firmatari della Correzione filiale sono stati accusati di ultra-tradizionalismo, di iper-conservatorismo e roba simile. Ma un’accusa di questo genere si ritorce su chi la fa, perché, anche se usata per impallinare e gettare etichette al fine di ridurre al silenzio chi vuole argomentare, attesta un’ignoranza di fondo che palesa la non conoscenza (involontaria o volontaria) di come sia variegato il mondo che si suole definire tradizionalista. Che ci sia tradizionalismo (noi preferiamo la definizione ‘cattolicesimo della tradizione’) e tradizionalismo lo sanno anche le pietre.

Terza riflessione

Un giornalista di un’agenzia di stampa cattolica parlando dei firmatari ha detto che la lista è formata da sacerdoti, teologi, professori e anche da “blog anti-Francesco”. E’ facile capire che tra questi blog il riferimento è anche, se non solo, a Il Cammino dei Tre Sentieri. Questa è una cosa che ci addolora non poco e che ancora una volta attesta l’ignoranza di chi ha scritto. Dire che il C3S abbia e trovi la sua ragion d’essere nell’essere contro papa Francesco, significa non aver mai visitato almeno una volta il sito di questo Cammino. Vuol dire voler vedere solo ciò che si vuole vedere; non rispondere agli argomenti, ma solo, ancora una volta, etichettare e marchiare alla cieca.

Quarta riflessione

Il testo della Correzione filiale è proprio ciò che ha deciso di essere il C3S in merito alla questione della crisi della Chiesa e quindi degli eventuali interventi che nel merito il C3S si sente in dovere di fare. E’ il fortiter in re e suaviter in modo: fermi sui princìpi, ma rispettosi nei modi. Se si ha qualche dubbio in proposito si vada a leggere il testo della Correzione e si capirà bene. Che questo sia di insegnamento per chi sceglie di stare in silenzio in questi terribili momenti, rendendosi complici di ciò che sta accadendo. Ma anche sia di insegnamento per coloro che pensano che agire significhi far parlare la pancia piuttosto che la testa, sparare accuse a destra e a  manca, trovare un nemico sempre e comunque, senza criterio e senza verifica, finendo con l’essere più controproducenti che produttivi per la giusta causa della restaurazione della Chiesa.

Dio è Verità, Bontà e Bellezza

Il Cammino dei Tre Sentieri


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