Rubrica a cura di Corrado Gnerre
La posizione dello sguardo, il privilegio dell’osservazione, il partire dal vedere e dal constatare è non solo la posizione più ragionevole, ma anche quella più intelligente. La parola “intelligenza” viene dal latino “intus-legit” che significa “leggere dentro”. L’intelligenza, pertanto, implica non una conoscenza superficiale ma una conoscenza dentro la realtà. Appunto: la realtà! L’intelligenza ha bisogno della realtà, non ne può fare a meno. Se la realtà non esistesse, non ci sarebbe modo di poter esercitare l’intelligenza, non ci sarebbe modo di essere intelligenti. Ed è la realtà che ci rimanda alla bellezza della Verità Cattolica … perché tutto è cattolico, perché tutto è di Dio!’
I tasti sono lì pronti per essere scelti, per l’appunto… tastati.
Il compositore ha già in mente la musica, deve solo riprodurla.
Un’armonia che è nel pensiero e che poi viene generata da un abile lavorio delle mani e delle dita.
Ciò che è ancora nella mente e che nessuno può ascoltare, se non chi lo sta generando, viene poi reso manifesto attraverso dei gesti precisi, rapidi e decisi.
E’ il destino della Bellezza.
Ogni cosa bella ha bisogno di essere pensata e desiderata.
Ma non basta. C’è anche bisogno di uno sforzo, di un’azione, di un coinvolgere tutto se stessi, quindi anche il proprio corpo.
Ogni bellezza, se non si trasforma in fatica e sacrificio, non può essere tale.
Ogni bellezza ha bisogno della coerenza di ciò che si è desiderato con ciò che si vuole compiere.
Come il pianista che ha bisogno della coerenza tra ciò che è nella sua mente e il movimento delle sue mani e delle sue dita.
Se non ci fosse questa coerenza, tutto fallirebbe …e la tastiera di un pianoforte rimarrebbe lì, in silenzio, a fare inutilmente bella mostra di sé.
Dio è Verità, Bontà e Bellezza
Il Cammino dei Tre Sentieri
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