Lo Sguardo – Guardando una saliera

Rubrica a cura di Corrado Gnerre


La posizione dello sguardo, il privilegio dell’osservazione, il partire dal vedere e dal constatare è non solo la posizione più ragionevole, ma anche quella più intelligente. La parola “intelligenza” viene dal latino “intus-legit” che significa “leggere dentro”. L’intelligenza, pertanto, implica non una conoscenza superficiale ma una conoscenza dentro la realtà. Appunto: la realtà! L’intelligenza ha bisogno della realtà, non ne può fare a meno. Se la realtà non esistesse, non ci sarebbe modo di poter esercitare l’intelligenza, non ci sarebbe modo di essere intelligenti. Ed è la realtà che ci rimanda alla bellezza della Verità Cattolica … perché tutto è cattolico, perché tutto è di Dio!’


Nell’antica Roma i soldati, per i loro servigi, venivano in parte pagati con un salarium, cioè con una razione di sale, da cui deriva la parola salario. E questo salario serviva loro per vivere.

Ma il sale non riconduce solo al necessario per vivere, riconduce soprattutto al sapore.

Colpisce pensare che pochi granelli di sale possano rendere gustosa una pietanza che ha avuto bisogno di chissà quanti ingredienti, di chissà quale cura e forse anche di chissà quanto tempo per essere cucinata.

Aver fatto tutto ciò, ma non mettere il sale, renderebbe del tutto inutile la fatica.

Una saliera sulla mensa fa pensare a quanto poco basti per rendere saporito tutto.

Si possono fare le cose più grandi, si possono fare le cose più perfette, si possono utilizzare i migliori ingredienti e cucinare chissà quale prelibatezza, ma se non si mette il sale …a nulla vale.

Il paradosso è che ne basta poco. Non a caso si dice: …se non si mette un po’ di sale. 

Ebbene, quel poco diventa il tutto.

Diventa la ragione di ciò che si è cucinato.

Diventa il significato di ciò che si è fatto.

Diventa il risultato della fatica.

Diventa il tutto.

Il sapore non è un optional.

Il sapore è ciò che rende vero, buono e bello tutto che ci si affanna a fare.

Ma il sapore non lo si può trarre dalle proprie fatiche.

Il sapore lo può donare solo chi ha in sé il Sapore per eccellenza, cioè: l’assoluta Verità, l’assoluta Bellezza e l’assoluta Bontà. Cioè Dio!


Dio è Verità, Bontà e Bellezza

Il Cammino dei Tre Sentieri


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