SOSTA – Per la nostra vita spirituale dobbiamo imparare più dal sole che dal vento

Scrive il Servo di Dio don Dolindo Ruotolo:

Non bisogna spuntare con la sfiducia l’arma della preghiera: la sfiducia ci rende pessimisti; il pessimismo ci riduce non solo nelle forze naturali, ma le sfiacchisce tutte, facendoci perdere in vane recriminazioni, e in più vane lotte fatte all’aria. Che giova irrompere nello sdegno contro l’ingiustizia di chi non ci ascolta e congiura lontano per conto suo? Piuttosto prega e lo raggiungerai con le saette di Dio che feriscono il cuore, conquistano la ragione e vincono la volontà. Ricorda la sfida del vento e del sole. Passava un viandante tutto intabarrato nel suo mantello, e il vento disse al sole: Tu non sei capace di togliere il mantello dalle sue spalle, la tua luce non giova è… fuori della realtà. E il sole disse: Provaci tu e poi ci proverò io. Il vento soffiò impetuosamente, ma il viandante si stringeva maggiormente il mantello per non farselo sfuggire. Il vento si dichiarò vinto e desistette. Allora il sole dardeggiò il povero viandante che, vinto dal calore, si cavò il mantello. Non combattere con l’irruenza. Renditi sole di amore con la pazienza e la preghiera, e vincerai per la grazia di Dio le più ostinate volontà.

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