Tra gli strumenti di un cammino vi è la bisaccia, una borsa con cui poter portare il piccolo necessario; non certo il pasto che i pellegrini chiedevano e chiedono agli ostelli, ma qualche semplice e piccolo boccone per sostenere il passo.
Fuor di metafora, ne Il Cammino dei Tre Sentieri la “Bisaccia” è un insegnamento della sapienza naturale con cui poter sostenere il passo dell’esistenza e confermare la scelta della bellezza della Verità cattolica.
L’arte è realistica come l’attività, e simbolica come il fatto
(Boris Pasternak – Il salvacondotto)
In queste poche parole lo scrittore russo dice due verità.
La prima: la vita dell’uomo è reale.
La seconda: i fatti hanno una valenza simbolica.
Soprattutto Pasternak fa capire come queste due evidenze non siano in contraddizione, anzi.
Cosa vuol dire che la vita dell’uomo è reale? Che la realtà non è un concetto astratto, ma è nella vita; così parimenti la vita non è qualcosa di indefinibile, bensì è realisticamente oggettiva. Vivere significa rapportarsi non ad astratte idee, ma alla realtà concreta delle cose.
E cosa vuol dire che i fatti hanno una valenza simbolica? Il simbolo non nega il reale, ma rimanda ad un significato più grande. Il simbolo rimanda al Mistero.
Ecco, le parole di Pasternak significano questo: Vita e Fatti sono fondati sul Mistero…
…aggiungiamo noi: sul Mistero di Dio!

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