LITURGIA DEL GIORNO: Santa Elisabetta d’Ungheria

Introito

(Salmo 118,75; 118,120)

So bene, o Signore, che i tuoi giudizi sono giusti; a ragione mi facesti soffrire; la mia carne rabbrividisce per il timore di Te; i tuoi giudizi io pavento.

(Salmo 118,1)

Beato chi è perfetto nel suo cammino, chi procede secondo la legge di Dio.


Epistola

(Proverbi 31,10-31)

Una donna virtuosa chi la troverà? Il suo pregio sorpassa di molto quello delle perle. Il cuore di suo marito confida in lei, ed egli non mancherà mai di provviste. Lei gli fa del bene, e non del male, tutti i giorni della sua vita. Si procura lana e lino, e lavora gioiosa con le proprie mani. È simile alle navi dei mercanti: fa venire il suo cibo da lontano. Si alza quando ancora è notte, distribuisce il cibo alla famiglia e il compito alle sue serve. Posa gli occhi sopra un campo, e l’acquista; con il guadagno delle sue mani pianta una vigna. Si cinge di forza i fianchi e fa robuste le sue braccia. Sente che il suo lavoro rende bene; la sua lucerna non si spegne la notte. Mette la mano alla rocca, e le sue dita maneggiano il fuso. Tende le palme al misero, e porge le mani al bisognoso. Non teme la neve per la sua famiglia, perché tutta la sua famiglia è vestita di lana rossa. Si fa dei tappeti, ha vesti di lino finissimo e di porpora. Suo marito è rispettato alle porte della città, quando si siede tra gli anziani del paese. Fa delle tuniche e le vende e delle cinture che dà al mercante. Forza e dignità sono il suo manto, e lei non teme l’avvenire. Apre la bocca con saggezza, e ha sulla lingua insegnamenti di bontà. Sorveglia l’andamento della sua casa, e non mangia il pane di pigrizia. I suoi figli si alzano e la proclamano beata, e suo marito la loda, dicendo: «Molte donne si sono comportate da virtuose, ma tu le superi tutte!» La grazia è ingannevole e la bellezza è cosa vana; ma la donna che teme il Signore è quella che sarà lodata. Datele del frutto delle sue mani, e le opere sue la lodino alle porte della città.


Graduale

(Salmo 44,3; 44,5)

Sparsa è la grazia sulle tue labbra, perciò Dio ti ha benedetto in terno. Per la tua fedeltà, mitezza e giustizia la tua destra compirà prodigi. Alleluia, alleluia.

(Salmo 44,5)

Nello splendore della tua grazia, avanza con fiducia e regna! Alleluia.


Vangelo

(Matteo13,44-52)

Il regno dei cieli è simile a un tesoro nascosto in un campo; un uomo lo trova e lo nasconde di nuovo, poi va, pieno di gioia, e vende tutti i suoi averi e compra quel campo. Il regno dei cieli è simile a un mercante che va in cerca di perle preziose; trovata una perla di grande valore, va, vende tutti i suoi averi e la compra. Il regno dei cieli è simile anche a una rete gettata nel mare, che raccoglie ogni genere di pesci. Quando è piena, i pescatori la tirano a riva e poi, sedutisi, raccolgono i pesci buoni nei canestri e buttano via i cattivi. Così sarà alla fine del mondo. Verranno gli angeli e separeranno i cattivi dai buoni e li getteranno nella fornace ardente, dove sarà pianto e stridore di denti. Avete capito tutte queste cose?». Gli risposero: «Sì». Ed egli disse loro: «Per questo ogni scriba divenuto discepolo del regno dei cieli è simile a un padrone di casa che estrae dal suo tesoro cose nuove e cose antiche».


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