MESSA DEL GIORNO – Feria Seconda tra l’Ottava della Seconda Domenica di Quaresima

Rubrica a cura di Corrado Gnerre


Introito

(Salmo 25,11-12)

Riscattami, o Signore, abbi pietà di me! Il mio piede segue la via retta; nelle assemblee benedirò il Signore.

(Salmo 25,1)

Fammi giustizia, o Signore, perché ho camminato nell’innocenza e, fiducioso nel Signore, non ho vacillato.


Lettura

(Daniele 9, 15-19)

In quei giorni. Daniele pregò il Signore dicendo: «Signore, nostro Dio, che hai fatto uscire il tuo popolo dall’Egitto con mano forte e ti sei fatto un nome qual è oggi, noi abbiamo peccato, abbiamo agito da empi. Signore, secondo la tua giustizia, si plachi la tua ira e il tuo sdegno verso Gerusalemme, tua città, tuo monte santo, poiché per i nostri peccati e per l’iniquità dei nostri padri Gerusalemme e il tuo popolo sono oggetto di vituperio presso tutti i nostri vicini. Ora ascolta, nostro Dio, la preghiera del tuo servo e le sue suppliche e per amor tuo, o Signore, fa’ risplendere il tuo volto sopra il tuo santuario, che è devastato. Porgi l’orecchio, mio Dio, e ascolta: apri gli occhi e guarda le nostre distruzioni e la città sulla quale è stato invocato il tuo nome! Noi presentiamo le nostre suppliche davanti a te, confidando non sulla nostra giustizia, ma sulla tua grande misericordia. Signore, ascolta! Signore, perdona! Signore, guarda e agisci senza indugio, per amore di te stesso, mio Dio, poiché il tuo nome è stato invocato sulla tua città e sul tuo popolo».


Graduale

(Salmo 69,6; 69,3)

Sii il mio sostegno ed il mio liberatore; Signore, non tardare. Restino confusi i miei nemici e pieni di vergogna quanti insidiano all’anima mia.

Tractus (Salmo 102,10)

Non trattarci, Signore, secondo i nostri errori, non punirci secondo le nostre colpe.

(Salmo 78,8-9)

Non ricordarti con noi delle colpe antiche. presto ci venga incontro il tuo affetto, perché siamo molto deboli. Aiutaci, o Dio della salvezza: e per la gloria del tuo nome, liberaci, Signore; e perdona i nostri errori per amore del tuo nome.


Vangelo

(Giovanni 8,21-29)

Di nuovo Gesù disse loro: «Io vado e voi mi cercherete, ma morirete nel vostro peccato. Dove vado io, voi non potete venire». Dicevano allora i Giudei: «Forse si ucciderà, dal momento che dice: Dove vado io, voi non potete venire?». E diceva loro: «Voi siete di quaggiù, io sono di lassù; voi siete di questo mondo, io non sono di questo mondo. Vi ho detto che morirete nei vostri peccati; se infatti non credete che io sono, morirete nei vostri peccati». Gli dissero allora: «Tu chi sei?». Gesù disse loro: «Proprio ciò che vi dico. Avrei molte cose da dire e da giudicare sul vostro conto; ma colui che mi ha mandato è veritiero, ed io dico al mondo le cose che ho udito da lui». Non capirono che egli parlava loro del Padre. Disse allora Gesù: «Quando avrete innalzato il Figlio dell’uomo, allora saprete che Io Sono e non faccio nulla da me stesso, ma come mi ha insegnato il Padre, così io parlo. Colui che mi ha mandato è con me e non mi ha lasciato solo, perché io faccio sempre le cose che gli sono gradite». A queste sue parole, molti credettero in lui.


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