Tra gli strumenti di un cammino vi è la bisaccia, una borsa con cui poter portare il piccolo necessario; non certo il pasto che i pellegrini chiedevano e chiedono agli ostelli, ma qualche semplice e piccolo boccone per sostenere il passo. Fuor di metafora, ne Il Cammino dei Tre Sentieri la “Bisaccia” è un insegnamento della sapienza naturale con cui poter sostenere il passo dell’esistenza e confermare la scelta della bellezza della Verità Cattolica.
“Vuoi esser libero? Non cercare e non fuggire niente di ciò che dipende dagli altri; altrimenti sarai schiavo per forza.”
Epitteto (50-135) – Manuale, XVI
Le cellule devono rinnovarsi. Hanno una loro vita e devono essere sostituite da altre. E’ così la vita biologica. Ma è un bene. Però, se questo processo impazzisse, nel senso che questa vitalità delle cellule diventasse ipertrofica, allora ne scaturirebbe una brutta malattia: il cancro. E’ così anche per la libertà. E’ vitale. Guai se non ci fosse! Se venisse soffocata, se si cristallizzasse, l’uomo non sarebbe più uomo.
Ma la libertà può divenire il contrario di sé, cioè schiavitù, se pretendesse ergersi a unico criterio di giudizio; se pretendesse definire la verità, senza lasciarsi giudicare da essa.
Ma c’è anche un altro motivo per cui la libertà potrebbe divenire il contrario di sé. Quando dovesse prescindere dal legame, cioè da quell’elemento che costituisce il proprio essere nella realtà, nel mondo e nella storia.
L’individualismo è una menzogna. Una menzogna liberale, in cui, paradossalmente, di liberale c’è solo la negazione della libertà.
Come le cellule cancerogene che sembrano avere più vitalità, ma che invece conducono alla morte. Ha ragione, dunque, Epitteto: per essere liberi, non bisogna fuggire nulla di ciò che dipende dagli altri.
Dio è Verità, Bontà e Bellezza
Il Cammino dei Tre Sentieri
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