Berlusconi scende in campo. Non solo. Ci tiene a dire due cose.
La prima: se 25 anni fa l’Italia aveva bisogno di lui, adesso ad aver bisogno di lui sarebbe l’Europa.
La seconda: occorre intervenire perché il M5S sarebbe addirittura più pericoloso dei comunisti di ieri.
In realtà ha detto anche un’altra cosa, e cioè che se non gli avessero impedito di candidarsi, il risultato delle elezioni del 4 marzo sarebbe stato diverso. Come se gli elettori non identificassero ancora Forza Italia con lui, ma soprattutto come se gli elettori non si ricordassero i cedimenti di FI, primo fra tutti l’allora sostengo al governo Monti e successivamente il tentativo di “inciuciare” con Renzi.
Ma torniamo al M5S che sarebbe più pericoloso dei comunisti. Qui -dobbiamo dire- ci sarebbe da ridere se non ci fosse da piangere. Non che il M5S non desti dalla nostra prospettiva più di una preoccupazione, ma arrivare a dire una cosa del genere ci sembra davvero estremo. Inoltre -verrebbe da chiedersi e da chiedere al Cavaliere- se davvero fosse così, ma allora perché sperare in un recupero della Lega? Da quando è mondo è mondo Berlusconi ha detto che con i comunisti mai. Il che vuol dire -per logica- anche con quelli che dovessero fare alleanze con i comunisti. Ora avremmo addirittura un movimento peggiore del comunismo con il quale la Lega ci fa l’alleanza, e lui, Berlusconi, spera di combinare qualcosa con quest’ultimi… bah!
Ci sa che la parabola di Berlusconi sia proprio al capolinea.
Dio è Verità, Bontà e Bellezza
Il Cammino dei Tre Sentieri
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