“Civiltà Cristiana e Medioevo” di Massimo Viglione

Massimo Viglione, Civiltà Cristiana e Medioevo, Maniero del Mirto, Roma, 2019, pp.480

Il più antico e noto pregiudizio sul Medioevo risiede anzitutto nella sua fatale etichetta: i “secoli bui”, risalente all’illuminismo e, per certi versi, all’umanesimo.

Mai una menzogna ha avuto più vasto e persistente successo di questa. Perché è una menzogna che gioca sulle cattive tendenze dell’anima. E sulla mancanza di una reale e seria consapevolezza e conoscenza della storia.

Il Medioevo, così da noi lontano cronologicamente ma soprattutto idealmente, spiritualmente, moralmente, e anche antropologicamente, in realtà, è come un’ombra che non ci abbandona. Come una coscienza che ci richiama all’ordine e alla realtà delle cose. Lo stesso immancabile, pervasivo e incontrollabile disprezzo con cui quasi tutto il mondo della cultura, della politica e dei media lo marchia, è dimostrazione cogente di quanto affermato.

Ciò che è lontano veramente, lo si dimentica. E di ciò che si dimentica, non si parla. Al massimo si studia, con il dovuto distacco e con le necessarie motivazioni di correttezza e libertà.

Se invece si evoca sempre uno “spettro”, è perché, quello “spettro”, spettro non è. O perché lo è per alcuni per evidenti motivazioni ideologiche (e religiose).

La ragione di questa ormai plurisecolare azione è evidente di per sé: il Medioevo è, incontestabilmente, l’età della Cristianità nella sua interezza religiosa, politica, civile, culturale, sociale, artistica, militare. Ovvero, nel suo universalismo. Una sola citazione tra le innumerevoli che si potrebbero apportare, scelta da uno dei più celebri medievisti di tutti i tempi: “La realtà è la Cristianità. E’ in funzione di questa che il cristiano del Medioevo definisce il resto dell’umanità, si colloca in rapporto agli altri.” (Jacques Le Goff).

Come si potrà verificare costantemente in tutto questo lavoro, pur nelle sue innumerevoli sfaccettature e profonde divisioni interne (religiose, politiche, socio-economiche), la società cristiana medievale è quanto di più unitario l’umanità abbia mai potuto costruire.

Questo lavoro è stato realizzato pertanto con l’intento essenziale di essere un ulteriore contributo per fare luce sulla luce del medioevo (R.Pernoud), per dissipare il buio della menzogna istituzionalizzata. Senza per questo ovviamente commettere l’errore opposto, esimendoci dal segnalare i mali congeniti, oggettivi e più gravi di questa millenaria società.

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