Tra gli strumenti di un cammino vi è la borraccia con cui portarsi dietro dell’acqua per idratarsi. Fuor di metafora, ne Il Cammino dei Tre Sentieri la “Borraccia” è la meditazione. I vari “sorsi” sono i punti della meditazione.
L’ACQUA
Così parla il Signore Dio: ‘Ecco, Io mando un angelo davanti a te affinché ti custodisca lungo il cammino e ti conduca al luogo che Io ho stabilito.
(Esodo 23)
I SORSI
- Cari pellegrini, siamo dinanzi ad un ricamo bellissimo. I colori, pastellati, si abbinano stupendamente. Le geometrie dei disegni si armonizzano con una simmetria che colpisce e rasserena. Tocchiamo il ricamo, vogliamo vedere come è fatto e, girandolo, ci accorgiamo che sul retro, a quei disegni perfetti, corrispondono degli intrecci di filo incomprensibili.
- Le nazioni, le famiglie, le diocesi, le chiese, le comunità religiose, hanno il loro angelo custode. E ogni battezzato ha il suo.
- Nelle parole del brano dell’Esodo, che fanno da acqua di questa borraccia, ci sono tre espressioni importanti riguardanti l’angelo che custodisce l’uomo: “ti custodisca lungo il cammino”, “…ti conduca al luogo” e “…che io ho stabilito”.
- Nella prima espressione si capisce chiaramente che la nostra vita si configura come un “cammino”. Siamo qui, sulla terra, per andare verso una méta. Il tempo che passa, non passa invano se ci è chiaro il luogo dove siamo indirizzati.
- Ed ecco la seconda espressione importante: “…ti conduca al luogo”. L’angelo protegge lungo un cammino che deve avere una “méta” ben chiara.
- E veniamo alla terza espressione: “…che io ho stabilito.” La méta “scelta dal Signore” è l’unica possibile: è il “possesso” di Dio, il Paradiso.
- Quanto è sciocco il Mondo che non riesce a capire tutto questo! Non riesce a capire che la vita va spesa nel cammino e che, se non c’è una méta adeguata, la vita stessa perde senso e significato.
- Il Mondo non riesce a capire nemmeno quanto il nostro esistere “naturale” sia compenetrato nel “soprannaturale”: nel mistero.
- Cari pellegrini, torniamo all’immagine da cui siamo partiti. E’ un’immagine famosa di san Giovanni della Croce (ripresa anche da san Pio da Pietrelcina): la nostra vita, vista dall’aldiqua, è come un ricamo osservato dalla parte posteriore, cioè un groviglio incomprensibile di fili; quando però saremo nell’aldilà, vedremo quello stesso ricamo dalla parte anteriore e capiremo come a quel groviglio incomprensibile di fili corrispondeva un disegno chiaro e perfetto.
Al Signore Gesù
- Anche io, Signore, ho il mio angelo custode.
- Grazie di questo dono che dimostra quanto io ti sia caro e quanto ti sia preziosa la salvezza della mia anima.
Alla Regina dello Splendore
- Madre, Tu sei anche la Regina degli Angeli.
- Fa che possa ogni giorno capire quanto è importante il dono dell’angelo custode che il Tuo Divin Figlio mi ha fatto.
- Che non renda inutile questo dono: che possa sempre pregare e invocare il mio angelo.
- Madre, accompagnami nel cammino di questo giorno.
Dio è Verità, Bontà e Bellezza
Il Cammino dei Tre Sentieri
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