SOSTA – Dovunque ci si trovi bisogna mirare alla perfezione

Rubrica a cura di Corrado Gnerre


da “Filotea” di san Francesco di Sales, Capitolo III

E’ un errore, è un’eresia voler bandire la vita devota dal quartiere dei soldati, dalla bottega degli artigiani, dalla corte dei principi, dalla casa dei coniugati. Sì, è vero, Filotea, la devozione puramente contemplativa, quella monastica e religiosa, non si può esercitare in cotesti impeghi, ma è pur vero che oltre a quelle tre forme di devozione ve ne sono altre, capaci di perfezionare i secolari nei differenti stati di vita. (…). Alcuni persero la perfezione nella solitudine, pur tanto desiderabile a chi voglia fare vita perfetta, e la conservarono nel vivere in mezzo alla gente, il che sembra sì poco favorevole al conseguimento della perfezione: Lot -scrisse san Gregorio- così casto in città, si macchiò nella solitudine. Dovunque ci troviamo, si può e si deve aspirare alla vita perfetta.


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