Rubrica a cura di Corrado Gnerre
da Teologia della perfezione cristiana, di Antonio Royo Marin, n.384
La posizione del corpo ha una sua grande importanza nell’orazione.
Chi prega è senza dubbio l’anima, non il corpo; però, date le loro intime relazioni, la posizione del corpo si ripercuote nell’anima e si stabilisce una specie di armonia tra di esse.
In generale, conviene assumere una posizione umile e rispettosa.
L’ideale sarebbe di farla inginocchiati: ma questa regola non si deve spingere alla esagerazione.
Nella sacra Scrittura ci sono esempi di orazione fatta in tutte le posizioni immaginabili: in piedi (Giuditta 13,6; Luca 18,13); seduti (2Re 7,18); inginocchiati (Luca 22,41; Atti 7,60); prostrati per terra (3Re 18,42; Giuditta 9,1; Marco 14,35), e anche nel letto (Salmo 6,7).
Si evitino, qualunque sia la posizione adottata, due inconvenienti contrari: l’eccessiva comodità e l’eccessiva mortificazione.
Dio è Verità, Bontà e Bellezza
Il Cammino dei Tre Sentieri
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