Rubrica a cura di Corrado Gnerre
Gesù, morendo per noi, ci ha redento e quindi, attraverso i suoi meriti, abbiamo la possibilità di ritornare in Grazia. Ma non solo questo. Egli fa fatto sì che in un certo qual modo potesse ritornare l’armonia tra il creato e il Creatore; armonia ovviamente infranta con il Peccato di origine.
Scrive il Venerabile Tommaso di Gesù nel suo I patimenti di Gesù (Patimento I): Poiché non solo nasciamo e viviamo peccatori, soggetti a tutte le pene che ha prodotto il peccato; ma sperimentiamo ancora nella nostra guasta e corrotta natura uno sconvolgimento così grande, e una inclinazione così violenta al male, che ben ci fa comprendere la necessità di un Redentore per ristabilire la perduta armonia non meno che liberarci dal peccato, avendo noi ugualmente bisogno di riforma e di redenzione. Avendo perciò voluto il Figliuolo di Dio ricomprare il mondo per la sua misericordia infinita, non si è contentato di meritarci il rimedio dei nostri mali con tutte le azioni della sua vita mortale, ma ci ha lasciato l’esempio e la forma di tutte le virtù, che debbono servire al regolamento dei nostri costumi. Per questo dice San Paolo (2 Corinti 15) che, come per i peccati nei quali nasciamo e viviamo abbiamo noi portato l’immagine di Adamo terreno, dobbiamo così studiarci di portare l’immagine del celeste Adamo, Gesù Cristo nostro Signore, mediante una vita tutta nuova, dal momento che siamo innestati e congiunti in un medesimo corpo con lui per la grazia del battesimo.
Dio è Verità, Bontà e Bellezza
Il Cammino dei Tre Sentieri
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