SOSTA – Un affascinante paradosso della Verità Cattolica: siamo insignificanti…eppure Dio “ha bisogno” di noi

Santa Teresina del Bambin Gesù scriveva alla sorella Celina il 15 ottobre del 1889: “La nostra missione è di dimenticarci, di annullarci…Siamo così poca cosa! E tuttavia Gesù vuole che la salvezza delle anime dipenda dai nostri sacrifici, dal nostro amore: viene da noi a mendicare anime!” (LT 96). Dunque, Da una parte dobbiamo convincerci di essere per Dio un nulla, il Vangelo dice che dobbiamo considerarci “servi inutili” (Luca 17), dall’altra Dio fa sì che possiamo essere decisivi nell’economia della salvezza. Santa Teresina dice giustamente: “…Gesù vuole che la salvezza delle anime dipenda dai nostri sacrifici, dal nostro amore: viene da noi a mendicare anime!” E’ il paradosso dell’amore. Da un punto di vista sostanziale, in filosofia si direbbe ontologico, cosa l’uomo può aggiungere a Dio che è perfettissimo? Nulla! Ma Dio stesso, poiché ama l’uomo di un amore infinito, lo eleva a partecipare alle sofferenze salvifiche della sua Passione. C’è chi “legge” tutto questo come un’espressione di una religiosità in cui Dio goda della sofferenze altrui, quando invece, il desiderio di unirci alla sua Passione, di renderci decisivi per la salvezza delle anime, è segno di un Dio che ci ama talmente da rendere il nostro nulla, un “aiuto” a suo favore.


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